Edifici vuoti in città: «Si faccia un censimento»

Mozione in Loggia di Laura Castelletti. Gli obiettivi? Consumare meno territorio e rispondere all'emergenza abitativa.
AA

Alloggi vuoti a migliaia, quando non addirittura fatiscenti. Ed esigenza abitativa diffusissima, specie in ambito sociale, alla quale urge dare risposta. Un primo passo in tale direzione può venire da un'esatta fotografia del quadro del «vuoto» esistente.

Almeno così secondo il «Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio», che allo scopo ha lanciato un'apposita campagna («Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori»). E così pure secondo «Brescia per Passione», che ha sposato l'iniziativa e che per tramite di Laura Castelletti, consigliere comunale della lista omonima, ha provveduto a sollecitare la Loggia con una mozione ad hoc affinché anche la Leonessa aderisca al progetto primo della campagna: il censimento degli edifici vuoti e fatiscenti, secondo un apposito modulo.

Una proposta, quella rivolta a tutti gli 8.101 Comuni del Belpaese, partita lo scorso febbraio e volta a fornire alle amministrazioni uno strumento per «una corretta pianificazione» e al contempo per «ridurre il consumo di territorio attraverso un'oculata gestione dello stesso».
A impegnare direttamente il Comune di Brescia la mozione che, se accolta, comporterà l'avvio del censimento - da ultimare entro sei mesi - sulla scorta di un apposito modulo ideato dai proponenti del Forum, che fissi la situazione all'8 ottobre 2011 (il giorno precedente a quello di riferimento adottato per il 15° Censimento della Popolazione dell'Istat): da indicare il suolo totale, quello edificato, il numero delle unità immobiliari non utilizzate, cui aggiungere l'elenco di quelle fatiscenti risultante da una ricognizione diretta.
In un territorio provinciale quale il nostro in cui le aree agricole sono passate - come documentato da uno studio dell'Ersaf dello scorso autunno - dai 221mila ettari del 1995 ai 167mila del 2007 - la proposta potrebbe mostrare tutta la sua utilità al fine di tutelare il territorio «un bene comune fondamentale per il nostro benessere e quello delle future generazioni».

Ne è convinta Laura Castelletti: «Indica un metodo di pianificazione utile per proporre piani urbanistici vicini ai bisogni reali delle comunità locali e ad evitare di costruire nonostante l'ampia disponibilità edilizia esistente. Un metodo che sappiamo molto bene essere stato completamente disatteso dalla nostra amministrazione nell'ultimo Pgt» è la frecciata politica. Cui ne aggiunge una seconda quando le si chiede quali edifici vuoti le vengano per primi alla mente: «Le torri di San Polo: invece di abbatterle potrebbero tornare utili per l'housing sociale». g. gal.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia