Dal Garda a Cuba per esportare la piadina romagnola

Due bresciani nell'isola caraibica per realizzare un sogno, portare il piatto romagnolo nell'isola della Revolucion.
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Lo cantava Samuele Bersani. E oggi è realtà: esportare la piadina si può.

I protagonisti di questa scommessa sono Silvano Mamone, toscomadernese, classe 1975, che ha deciso di trasferirsi, per amore, nell’isola caraibica e il marchio «Bella piada», di cui è titolare un altro toscomadernese, Andrea Fanelli.

«Volevo vivere a Cuba - racconta Silvano - ma qui per uno straniero è praticamente impossibile trovare un lavoro normale. Così mi sono inventato l'idea della piadineria, la "primera piadineria en Cuba"».

L’insegna del locale, aperto al civico 353 in calle Simon Bolívar, tra calle G. Izquierda e calle A. Maceo, nella città di Trinidad, provincia di Sancti Spiritu, reca il marchio di «Bella Piada», che campeggia già sulle piadinerie che il gardesano Fanelli gestisce a Maderno, sul lungolago (solo nella stagione estiva) e a Brescia in via Volturno.

«Ho chiamato così la piadineria cubana - racconta Silvano - perché Andrea mi ha insegnato "il mestiere".

Mi ha passato la ricetta del suo impasto, mi ha dato consigli su come organizzare al meglio il lavoro e come garantire un servizio rapido e di qualità».

Così la piadina, romagnola ma in un certo senso «made in Brescia», è approdata a Trinidad, 75mila abitanti, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1988.

«Non è stato facile - continua Silvano - avviare l’attività. Ho dovuto intestare alla mia ragazza il locale, in attesa di sposarmi per ottenere la cittadinanza. I problemi di natura burocratica sono stati tanti, ma le cose stanno andando bene. La piadina piace ai cubani».

Tra un impasto e un farcitura Silvano coltiva anche un’altra passione, quella per la scrittura: «Sto scrivendo un libro sulla Cuba di oggi, sui cambiamenti che sta vivendo l’isola, che presto, probabilmente, verrà inghiottita dal sistema economico occidentale». Ma questa è un’altra storia.

 

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