Da mezzanotte all'alba, il volto sconosciuto del metrò

Da mezzanotte all’alba. E’ il volto del metrò che i bresciani non conoscono. Un dietro le quinte fatto di pulizie e manutenzioni.
Il Metrobus... non dorme mai
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Da mezzanotte all’alba. E’ il volto della metropolitana che i bresciani non conoscono. Un vero e proprio dietro le quinte, fatto di ore intense per garantire in tempi serratissimi tutti gli interventi di lavaggio, pulizia, manutenzione e controllo di convogli, stazioni e linea.

Ore 24 pronti via. La notte metropolitana inizia al deposito di S. Eufemia. E’ dal Posto centrale operativo che gli addetti alla gestione del servizio coordinano le fasi di rientro dei treni al termine delle ultime corse. Dai grandi monitor seguono ogni fase: su tutte chiusura delle stazioni e della linea.

L’intero impianto deve infatti essere libero per consentire l’intervento sul campo delle squadre di manutentori – una cinquantina dipendenti di Metro Brescia, oltre a quelli di ditte esterne – e di addetti alle pulizie. Tutto deve avvenire secondo protocolli rigidissimi per ragioni di coordinamento e sicurezza. Attorno all’una si comincia. Subito, nell’edificio “R” in cui i convogli entrano in modalità automatica si procede al lavaggio interno manuale, con secchi e ramazze.

Un secondo edificio è dedicato invece al lavaggio automatico delle carrozzerie esterne. Poco più in là, nell’edificio H tecnici al lavoro sui convogli per la manutenzione delle porte di un convoglio, smontate, montate e ingrassate a dovere. Mentre scorrono i minuti l’occhio elettronico delle circa 700 telecamere che sorvegliano stazioni e tracciato riprendono l’avvio degli interventi di pulizia (e quando serve di manutenzione) nelle stazioni, dopo che migliaia di passeggeri sono transitati per quegli ambienti durante la giornata.

Ma le fasi più delicate sono quelle che riguardano la linea: lungo i binari scorre la terza rotaia che alimenta i treni con corrente a 750 volt. L’intero impianto va disalimentato prima che vi accedano gli addetti ai lavori. Per farlo si segue una procedura rigorosa: dall’ufficio TCO (track control operation) il responsabile riceve la chiamata del dirigente di servizio che lo avverte: tutti i treni sono in deposito. Allora, sale al Posto centrale operativo e disattiva con una chiave - che porterà poi via con sé - l’alimentazione di trazione di tutti i 13 chilometri del sistema.

Solo a questo punto le squadre di manutentori possono entrare in azione lungo i binari. Coordinate in ogni aspetto. La sequenza di operazioni da svolgere lungo la linea viene definita dal Tco, dopo che le richieste di intervento avanzate dai vari settori sono state raccolte su appositi moduli e vistate da tutti i responsabili. Ogni movimento delle squadre deve essere comunicato via radio al Pco. Chi si sposta più verso nord, magari ricorrendo al locomotore diesel, ha priorità. Ogni squadra ha compiti specifici. Ma tutti per accedere devono prima munirsi di uno speciale cartellino rosso numerato che viene poi riconsegnato circa tre ore e mezza più tardi quando l’intervento è concluso: l’unico modo per assicurarsi che alla riattivazione della linea nessuno sia ancora sui binari.

Poi le squadre partono. Il programma della nottata prevede interventi di verifica sui deviatoi a Poliambulanza (4 dei 20 totali), di verifica dell’usura delle rotaie tra Casazza e Prealpino e interventi per la predisposizione dei portali di verifica dei titoli di viaggio nelle stazioni.

Il lavoro prosegue. Fino alle 3.30-4. Poi inizia il rientro delle squadre e la verifica che tutti gli addetti ai lavori abbiano lasciato la linea. I cartellini rossi tornano all’ufficio Tco. L’impianto viene rialimentato. Un treno viene lanciato sulla linea per la marcia di prova mattutina. Poi alle 5 su le saracinesche delle stazioni: la metropolitana, che non dorme mai, torna operativa. Pulita e in ordine per tutti i bresciani.

Gianluca Gallinari

 

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