Cromo VI in via Razziche, proseguono i controlli

Dopo l’incontro con l’assessore Fondra, i residenti hanno deciso di analizzare l’acqua una volta al mese
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Un’analisi al mese dai rubinetti di casa. Se saltassero fuori altri dati preoccupanti, Asl, A2A e Comune verrebbero immediatamente contattati per fare ulteriori verifiche e cercare le cause di eventuali anomalie nei valori del cromo esavalente. È questo il piano dei residenti delle palazzine di via Razziche 1-5 dopo l’incontro di giovedì sera con l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra.

Perché vanno bene i controlli nell’acquedotto condotti dall’azienda sanitaria e dalla multiutility all’incirca una volta al mese, in momenti diversi, ma resta la volontà di monitorare lo stato dell’acqua al di là delle rassicurazioni giunte più volte sulla sua potabilità. In ultimo la settimana scorsa, quando gli esami dell’Asl nelle case indicarono 9 microgrammi di cromo VI per litro d’acqua, entro il limite di 50 (previsto per il cromo totale).

Il punto resta quel valore di 65 microgrammi registrato l’11 marzo scorso da esami fatti da un gruppo di inquilini. All’inizio del mese la diffusione del dato aveva fatto scoppiare l’allarme fino alla decisione di chiudere i rubinetti presa dal sindaco Del Bono su indicazione dell’Asl. Quattro giorni senza potere bere o usare l’acqua per cucinare, tra martedì e venerdì della settimana scorsa, come precauzione in attesa delle verifiche complete tra acquedotto e appartamenti.

Restano purtroppo aperte le domande su cosa abbia provocato quel valore fuori norma, accompagnato da un altro dato fuorilegge registrato negli stessi giorni a Bovezzo. Al tempo stesso, non è chiaro come sia stato possibile passare dai 65 microgrammi in via Razziche dell’11 marzo agli 8 rilevati dall’Asl nel punto di prelievo di via Gabbiane, sempre a San Bartolomeo, soltanto due settimane dopo. Da dove veniva l’inquinante? Che fine ha fatto?

Intanto, visto il proliferare delle analisi private, la Loggia sta valutando di diffondere un vademecum su come fare correttamente i prelievi in modo da avere campioni integri. Le prossime settimane serviranno inoltre a fare pressione su A2A perché inizi la depurazione dell’acqua bresciana con il solfato ferroso, utile a combattere proprio il cromo VI, mentre il 6 maggio l’Osservatorio acqua si troverà per affrontare (anche) il tema dell’acqua in bottiglia nelle scuole.

«I dati sono rassicuranti, entro la fine dell’anno scolastico potremmo tornare alle brocche», annuncia l’assessore Fondra.

Emanuele Galesi

 

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