Cottarelli: «Non c'è pace per la mia famiglia»

Parla il fratello di Angelo Cottarelli, ucciso otto anni fa nella villetta di via Zuaboni insieme alla compagna al loro unico figlio
Cottarelli: "Non c'è pace per la mia famiglia"
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«A volte sento dire che l'Italia è la culla del diritto. Oggi posso dire con certezza che non è così. Non c'è una giustizia da paese civile». Così Mario Cottarelli, fratello di una delle vittime, ha commentato la sentenza della Cassazione che ha annullato le condanne all'ergastolo per i cugini trapanesi Vito e Salvatore Marino. I due erano stati condannati in primo grado e in appello per aver ucciso, nell'agosto di otto anni fa in una villetta a Urago, un'intera famiglia: Angelo Cottarelli, la compagna Marzena Topor e il loro unico figlio Luca, di 17 anni.

Mario Cottarelli si è detto «sfiduciato, deluso e stanco. Ero convinto di essere arrivato all'ultimo atto e invece la vicenda non è finita. Dopo otto anni - ha aggiunto Mario
Cottarelli- uno deve avere il diritto di conoscere la conclusione di un processo. In Italia non è così». Il nuovo processo d'Appello sarà celebrato a Milano: «Così dovremo aspettare altri anni prima di avere giustizia».

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