Centrale del Latte: bilancio da record

Cresce la redditività. Radici bresciane e latte fino in Cina Dusina: «I clienti ci vogliono bene, l’azienda al centro»
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Il miglior bilancio di sempre, fatturato e margine operativo in crescita, 43 milioni di litri di latte lavorati e una seconda linea di produzione in grado di raddoppiare i volumi, radici profondissime nel mercato bresciano ma rami commerciali che arrivano fino in Cina. È una Centrale da record quella che chiude un capitolo lungo 85 anni da azienda completamente pubblica (fino a poco fa il Comune ne deteneva il 96%) e apre una pagina nuova. Quella di una compagine sociale nella quale il pubblico (il Comune continuerà ad avere il 52%) siederà accanto al privato (piccole quote detenute da cooperative di produzione, imprese del settore, associazioni di categoria...).

L’attività conto terzi ormai rappresenta circa il 30% del fatturato. Un dato in crescita. Come in crescita è l’andamento di alcuni prodotti di punta. «Penso al latte Re Cappuccio - spiega il direttore Andrea Bartolozzi - che è indirizzato alla ristorazione e ai locali pubblici. È lo stesso latte scelto per disputare i campionati italiani e mondiali fra baristi. E poi c’è il mascarpone, una base da dolce ricca di panna apprezzata anche dagli operatori tanto che negli ultimi dodici mesi le vendite sono cresciute di oltre il 50%».

Dietro tutto questo c’è un’azienda in salute, che si è pagata la seconda linea di produzione (verrà collaudata in aprile) con risorse proprie e senza accendere mutui. E che ora si apre ad un nuovo capitolo con soci nuovi: «Guardiamo al futuro con fiducia - spiega il presidente Franco Dusina -. La Centrale non è una diligenza sulla quale salire, ma un’azienda alla quale i bresciani vogliono bene. E alla quale dobbiamo voler bene tutti noi».

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