Castelletti sul Bigio: inorridita dal bando

Il vicesindaco alla Giunta: «Un errore precludere alla città un dibattito che è culturale. Finché sarò assessore mi opporrò
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Niente da fare: la scelta della Loggia sul no alla sua ricollocazione in piazza Vittoria non ha interrotto il ritornello «Bigio sì, Bigio no». Anzi. Già all’indomani dall’anticipazione del percorso individuato dalla squadra di Giunta, il dibattito non solo si riapre, ma diventa terreno di scontro in maggioranza. Ed è proprio il vicesindaco, nonché assessore alla Cultura, Laura Castelletti a bocciare nel merito e nel metodo il percorso individuato. Ossia l’apertura, a giugno, di un concorso di idee internazionale per selezionare l’opera d’arte che troverà casa sul piedistallo di piazza Vittoria, in origine progettato per accogliere il Bigio.

«Non ho capito se si tratta di un malinteso o della fervida fantasia di qualche amministratore - attacca la Castelletti -: sono inorridita dall’idea del bando internazionale. Perché o si decide di collocare in piazza Vittoria l’opera "L.o.v.e.", ossia il dito medio, di Maurizio Cattelan oppure si rischia di dover ricorrere a qualche installazione minore e di poco pregio artistico». Che gli animi fossero divisi sul nodo Bigio, del resto, era noto. Laura Castelletti non ha mai nascosto di essere favorevole alla ricollocazione della statua del Dazzi nella sua «dimora d’origine». 

E ancora. «Il tema del Bigio, in Giunta, non è mai stato affrontato davvero. Ci si è solo inciampati durante confronti che riguardavano temi tangenziali. So di essere in minoranza in Loggia, ma non lo sono in città. E invito tutti i cittadini che mi scrivono in privato ad esprimersi liberamente e ad esporsi».

Infine, precisa: «Io non so quale sarà la risposta della città su questo tema, ma so che la scelta deve essere frutto di un confronto pubblico. Se l’approccio non sarà questo mi opporrò in ogni modo possibile».

 

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