Bottonaga, 40 anni alpini coronati dalla nuova sede

Mille penne nere ed il quartiere in festa per l’anniversario e per l’apertura ufficiale della struttura al Parco Pescheto
AA

In queste settimane han dormito poco gli alpini di Bottonaga, a cominciare dal capo Gruppo, Marco Gandossi. La giornata del 40° anniversario e, soprattutto, l’inaugurazione della nuova (ed agognata) sede ha assorbito i loro pensieri e delle loro energie. Ma, alla fine, è stata coronata da un successo pieno, che ha ripagato di tante attese e tanto impegno.

Circa mille alpini, accompagnati da settanta gagliardetti di altrettanti Gruppi, si sono infatti messi in coda ai Vessilli delle Sezioni Ana di Brescia (accompagnato dal presidente Davide Forlani), e Trento e, al ritmo della Fanfara alpina «Tridentina», hanno dato vita alla sfilata che, attraverso il quartiere attorno a via Corsica, è giunta (dopo la sosta alla chiesa dei Salesiani per gli onori ai Caduti) al Parco Pescheto. A chiudere la lunga teoria di penne nere i soci alpini del Gruppo di Bottonaga (un’ottantina), seguiti da famigliari ed amici.

Dalle finestre imbandierate di Tricolore sono fioccati gli applausi, che hanno accompagnato tutti sino alla Messa al parco, celebrata sotto la pensilina che una volta stava in largo Formentone, presenti il sindaco Del Bono (con l’assessore Mucchetti) e l’ex sindaco Paroli, per dare rilevanza ad un evento i cui prodromi si sono dipanati attraverso tre tornate amministrative.

Risale infatti all’amministrazione Corsini il bando (vinto dai «Giovani per un progetto», tavolo permanente che riunisce le giovani forze degli ordini professionali bresciani) per la sistemazione dell’ ex fienile del Parco Pescheto: la crisi economica ha allungato i tempi e complicato le vicende, ma, alla fine, grazie anche all’infaticabile opera di ricerca di sostegno dell’allora capo Gruppo Giancarlo Buizza ed alla credibilità di cui godono gli alpini nella nostra comunità, tutti gli ostacoli sono stati superati e la nuova sede adesso è realtà.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia