Boato alla Ori Martin:un mese per ripristinare la cappa

Fino ad allora sarà visibile la fuoriuscita di vapore acqueo e percepibile l'odore di zolfo
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L’incidente accaduto lo scorso 27 febbraio nel reparto scorie dell’acciaieria Ori Martin ha provocato preoccupazione tra i residenti. Così i rappresentanti del Consiglio di Quartiere, insieme al Comitato Difesa Salute Ambiente e alla Consulta per l’Ambiente, si sono rivolti all’amministrazione comunale, per manifestare i propri timori.

Nell’accogliere le sollecitazioni dei cittadini, l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra ha quindi ritenuto di convocare in via d’urgenza, nel tardo pomeriggio di mercoledì, l’Osservatorio sull’azienda Ori Martin, di cui è presidente, in una riunione che si è svolta presso gli uffici dello stabilimento. Con i membri dell’osservatorio è stato invitato all’incontro anche il presidente del Consiglio di quartiere di San Bartolomeo.

I tecnici dell’azienda hanno illustrato nei dettagli le cause dell’esplosione, dovuta a un blocco di scorie non adeguatamente raffreddato. Per consentire ai partecipanti di comprendere le dinamiche dell’incidente, è stato effettuato un sopralluogo presso il reparto scorie, dove i tecnici ambientali della Ori Martin hanno illustrato i processi di lavorazione e i lavori di ripristino dei pannelli anti-rumore, avviati in precedenza.

Gli stessi tecnici hanno convenuto che occorre affinare le procedure al fine di evitare episodi simili. Tutti i presenti hanno concordato che a esprimersi sugli esiti dell’evento siano Arpa ed Asl.

L’azienda ha precisato che i lavori di ripristino della cappa dovrebbero concludersi entro un mese. Fino ad allora sarà visibile la fuoriuscita di vapore acqueo, prodotto dal raffreddamento delle scorie, da piccoli varchi nel tetto. Anche il caratteristico odore dovuto alla limitata presenza di zolfo nelle scorie bianche cesserà una volta ripristinato integralmente il funzionamento della cappa di aspirazione.

 

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