Accordo Pdl-Lega, sostegno a Maroni in Regione

Siglato nella notte tra domenica e lunedì l'accordo tra Pdl e Lega: Roberto Maroni sarà il candiato unico alla regione Lombardia.
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«Habemus Papam». Silvio Berlusconi annuncia così che nella notte tra domenica e lunedì ad Arcore è stato siglato l’accordo tra Pdl e Lega in cui si prevede che lui stesso sia «il leader della coalizione dei moderati» («Qualora vincessimo, preferirei fare il ministro dell’Economia, essendo stato in trincea molti anni»), mentre «ho già indicato il mio successore e penso sarà ancora lui: Angelino Alfano».

Roberto Maroni, l’altro sottoscrittore della fumata bianca, sarà invece il candidato comune alla Regione Lombardia.
Silvio Berlusconi ha inoltre risposto «No, assolutamente no» alla domanda se il fatto che
non si candidi a premier ma a leader della coalizione e, in caso di vittoria elettorale, a potenziale ministro dell’Economia, sia il passo indietro chiestogli dalla Lega. Berlusconi ricorda di averlo «anticipato già nei giorni precedenti» e aggiunge: «Spero che questo sia sentito dalla gente come conferma che non cerco posti per ambizioni personali».

«Berlusconi è capo della coalizione e non viene indicato alcun candidato premier, ma si
dice esplicitamente che non sarà Berlusconi» ha detto Maroni parlando dell’accordo Pdl-Lega nella conferenza stampa in via Bellerio. «Il candidato - ha aggiunto - verrà indicato congiuntamente dalle due forze politiche se vinceremo le elezioni. Alfano è una persona che stimo, con cui ho lavorato. Non mi dispiace, ma visto che Berlusconi ha indicato questa persona io mi permetto di indicare da parte mia personale, un'altra candidatura: l'ex ministro Tremonti». Maroni ha infine aggiunto: «Dopo le elezioni daremo vita alla
macroregione del Nord».

«Non vivo di certezze invidio chi le ha sempre. Ma, visto il momento e visto che contro la Lega si sta schierando il peggio, penso che valga la pena di rischiare». Così il segretario nazionale della Lega lombarda Matteo Salvini, su Facebook, ha commentato l’accordo tra Pdl e il Carroccio.
Salvini ha inoltre aggiunto: "Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, soprattutto con gli amici. Di quello che accadrà a Roma a noi della Lega interessa molto meno di quello che accadrà al Nord sui nostri territori. L'accordo prevede l'impegno scritto a fare in modo che il 75% delle tasse prodotte rimanga sui territori che le producono per reinvestire questi soldi sui territori stessi. L'accordo prevede che, in caso di vittoria, il prossimo premier non sarà Berlusconi. Queste erano due richieste pazientemente, ma testardamente portate avanti dalla Lega da un mese a questa parte, che hanno trovato finalmente una risposta scritta positiva sulla quale si può ragionare".

 

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