Unità d'Italia: celebrazioni e ipocrisie

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Nei giorni scorsi il Comitato Bresciano per la celebrazione dell'Unità d'Italia nel suo 150° Anniversario ha inviato al ministro per la Pubblica Istruzione, al Prefetto di Brescia ed al Dirigente scolastico della Provincia, una diffida il cui testo integralmente trascriviamo. «Con la presente il Comitato per la Celebrazione dell'Unità d'Italia nel suo 150° anniversario intende riferirsi alle vicende inerenti il complesso scolastico del Comune di Adro.
A tutti Voi in indirizzo è perfettamente noto come, per ordine del Sindaco e della Giunta comunale, l'istituto scolastico sia stato capillarmente e massicciamente contrassegnato, tanto nella strutture fisse quanto negli arredamenti, da simboli facenti riferimento al movimento politico proprio dell'amministrazione comunale in carica, vale a dire quello della Lega Nord. La vicenda ha avuto una enorme ripercussione politica, turbando gravemente le coscienze dei cittadini rispettosi delle leggi e dei principi costituzionali che governano ed ispirano il nostro Paese. Quello che stupisce ed allarma in massimo grado è che, a distanza oramai di molti giorni dall'inaugurazione di tale plesso scolastico, non sia intervenuta alcuna Autorità a sanzionare il comportamento odioso e di inaudita violenza della Giunta municipale di Adro.
Dobbiamo constatare, infatti, come finora l'iniziativa di contrastare questo gravissimo abuso sia stata solo quella propria di molti onesti cittadini che, con la civile manifestazione del loro sdegno, perché questo è l'unico strumento di cui dispongono, hanno conclamato come non possano né debbano essere conculcati i principi di libertà ed imparzialità sui quali si regge la nostra scuola. Dobbiamo notare, però e purtroppo, la totale assenza dei poteri costituiti e delle amministrazioni statali e regionali in indirizzo. Cosa assai preoccupante, dal momento che la platealità del comportamento dell'amministrazione di Adro in riferimento ad una gravissima violazione delle nostre regole democratiche avrebbe necessitato, invece, un intervento quantomai energico ed immediato.
Sicché la totale carenza di esercizio di poteri autoritativi da parte Vostra non può che indurre a ritenere, a questo punto, una tolleranza oggettivamente volta a favorire politiche gravemente prevaricatrici ed antidemocratiche. Tutto ciò costringe i cittadini perbene ed onesti a doversi attivare coi soli mezzi legittimi a loro disposizione, che non possono essere altro che di pressione politica, con grave sforzo della parte sana di questo Paese per non diffidare delle Istituzioni.
In virtù della ragione sociale del nostro Comitato e dei principi costituzionali che, quali liberi cittadini, in ogni caso intendiamo difendere, anche a fronte di iniziative chiaramente disgregatrici dell'Unità d'Italia, esprimiamo il nostro sdegno per la situazione che, in carenza di intervento autoritativo della Pubblica Amministrazione, tutt'ora permane nel plesso scolastico del Comune di Adro. Vi diffidiamo, col solo potere che ci è dato dal fatto di essere cittadini onesti indignati per tali sfregi alla nostra Costituzione, a voler intraprendere quanto prima le iniziative del caso finora purtroppo omesse, rammaricandoci dell'onta e del discredito che questa Vostra inattività ha finora gettato sul prestigio delle Istituzioni di questo Paese.
Riteniamo peraltro del tutto inutile ed ipocrita organizzare, in special modo da parte dei rappresentanti del Governo, iniziative volte alla celebrazione del 150° dell'Unità d'Italia, quando si è inerti a fronte di queste circostanze».
Alfonso Rodella
Paolo Lombardi
Giovanni Fornoni
Brescia

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