Una lettera N di testimonianza e solidarietà

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Le invio questo scritto per lanciare un accorato appello. Ciò che sta avvenendo ancora, in questi giorni, in Iraq è orribile e dobbiamo tutti intervenire. Alcune ore fa, c’è stata una telefonata tra me e il segretario del Nunzio apostolico mons. Lingua - rappresentante del Santo Padre Papa Francesco - proprio a Baghdad (Iraq). Le informazioni ricevute personalmente da questa terra confermano che la situazione è orribile! Le parole mi hanno veramente scosso perché la situazione è - come dice il segretario - «Tragica, apocalittica, orribile. Vi ringrazio della vostra preghiera e solidarietà! Qui la gente è ancora in fuga, gente sfinita che muore anche per la sede e la fame. Sulle montagne di Sinjar ci sono ancora tante persone, per lo più anziani, disabili o donne incinte, e sono tutte troppo stanche per affrontare l’impervio sentiero che li porterebbe a valle e da lì verso i campi profughi nel nord del Kurdistan. Ci sono più di 600 giovanissime ragazze prigioniere dei jihadisti. Stuprate tutti i giorni, picchiate e alcune, lasciate lungo la strada in fin di vita dicono che preferirebbero morire sotto le bombe. Abbiamo migliaia di persone dimenticate da tutti! Per cortesia, aiutateli!». La persecuzione contro i cristiani aumenta sempre di più a seguito dello spostarsi dei membri dell’Isis da villaggio in villaggio. Alcuni giorni fa l’Associazione Oasi Mamma dell’Amore di Paratico ha lanciato un appello, hanno chiesto a tutti di mettere fuori dalla propria casa la «lettera della vergogna» la lettera «N» che identifica l’essere cristiani. Qui in Iraq le loro case vengono segnate con questo «marchio» e poi incendiate ed uccisi gli occupanti. Non solo esporre la bandiera della pace, simbolo «laico» ma anche la nostra appartenenza religiosa in segno di aiuto e solidarietà con queste popolazioni. La Nunziatura Apostolica ha apprezzato la nostra iniziativa e ci ringrazia. Sempre Oasi ha promosso una raccolta fondi, durerà per tutto il mese di settembre, ad oggi, sono state raccolte oltre 1.000 euro. Tutto andrà in Iraq. Come fondatore di questa opera sociale e attento alle esigenze e alle grida degli ultimi, con forza lancio il mio appello affinché da Paratico - la sede di Oasi ha già messo uno striscione - e via in tutta Italia... venga data visibilità alla persecuzione in atto in Siria e Iraq. Mettiamo la lettera «N» a caratteri cubitali fuori dalle nostre case e chi può aiuti la raccolta fondi, con ogni mezzo e in ogni modo sosteniamo queste persone! Sono certo che daremo un aiuto concreto ed immediato. Per avere informazioni vi segnalo fin da ora che la segreteria associativa è sempre disponibile al numero 035913403 oppure negli orari di servizio. Aiutiamoli! Marco Ferrari

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