Una burocrazia che mortifica i disabili

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Si è celebrata il 3 dicembre la Giornata Internazionale dei disabili, qualcuno ha sottolineato come nelle paraolimpiadi siano previsti il salto in alto e il salto in lungo, non è previsto il salto ad ostacoli. Eppure in questa disciplina i paratleti italiani sono allenatissimi, così come tutti i disabili e le loro famiglie, ogni giorno sbattono contro innumerevoli barriere, non solo architettoniche. Fra le più insormontabili quelle della burocrazia, con richieste e disposizioni incomprensibili. Una realtà chiaramente in contraddizione, con le celebrazioni di ricorrenze, dove alle parole di sensibilizzazione, di impegno per una reale inclusione dei disabili, nascono ogni giorno tradimenti. In tale contesto a rimetterci è la dignità e le pari opportunità del disabile. Fra le ultime vicissitudini toccate a noi come famiglia, quella accadutaci nel luglio scorso, nell’acquistare una autovettura presso un Agenzia di Castiglione delle Stiviere. L’iscrizione al Pra di Mantova, con le dovute agevolazioni per il figlio disabile a mio carico, veniva non accettata in quanto la certificazione del figlio «Soggetto con handicap in situazione di gravità ai sensi del comma 3 art. 3 Legge 104/92» rilasciata il 07.04.1998, non era in sintonia con gli stampati utilizzati negli ultimi tempi, per tale certificazione. Anzi qui chiedono uno «status del disabile», dicitura che nessuna legge, normativa, o circolare fa cenno. Noi con lo stesso certificato abbiamo più di una volta acquistato un autoveicolo, con esenzione per l’iscrizione al Pra e Iva agevolata. Certo nel frattempo sono nate nuove leggi o norme, ma nessuna ha sostituito o modificato la Legge Quadro 104. Ci dicono che il certificato in nostro possesso (quello del 1998) non fa riferimento alla Legge 338/2000 art. 30. Legge, entrata in vigore successivamente alla certificazione di nostro figlio. Essa precisa che le agevolazioni oltre a chi è in «situazione di gravità, legge 104», sono estese ai soggetti con handicap psichico o mentale di gravità tale da aver determinato il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento… A nostro avviso un ampliamento, non una chiusura sulla certificazione precedente. Tale norma così come altre, successive non precisano che tali certificazioni vanno aggiornate. Inutile sottolineare che sono susseguiti 15 giorni di calvario burocratico, con l’auto presso l’Agenzia già pagata, passando da vari Uffici: Asl, Inps, Agenzia delle Entrate, poche o lacunose le risposte, ci dicono che abbiamo certamente i requisiti per ottenere le agevolazioni, ma manca la nuova certificazione (inventata da chi ?). L’unica soluzione propostaci, ripresentare nuova domanda con la procedura prevista attualmente per ottenere a nostro figlio un nuovo certificato ai sensi della Legge n. 104/92. Quindi: chiedere al nostro medico una nuova certificazione - a pagamento- inviare la stessa telematicamente all’Inps. Con la ricevuta passare dal Patronato per la domanda sempre all’Inps, attendere la convocazione del disabile da parte della apposita Commissione Medica, ecc. Ricordiamo che oltre alla certificazione 104, nostro figlio possiede l’ultimo verbale di verifica del 18.10.2010 che recita oltre alle varie patologie fra le quali: «Quadriplegia, tetraparesi spastica, ritardo mentale grave», soggetto esonerato da future visite di revisione ai sensi del D.M. 2 agosto 2007. Non condividiamo quanto propostoci. Facciamo un ultimo tentativo, mettendo in pratica un prezioso suggerimento, inviando via email una interpellanza alla Commissione Medica Superiore dell’Inps a Roma. Grazie ad una attenzione e sensibilità del Presidente e del Vice Presidente, nel giro di qualche ora riceviamo una certificazione che chiarisce il tutto. Risolto il nostro problema, resta aperto quello che riguarda i tanti disabili gravi, con certificazione rilasciate prima delle leggi sopra citate. Dove una burocrazia persecutoria si ostina a richiedere, forse anche rifacendosi al decreto legge n. 5 del 9 febbraio 2012, riguardante importanti semplificazioni, nel nostro caso complicazioni. Chiediamo a chi di dovere di intervenire, al fine di evitare ripetuti disagi ai disabili ed alle loro famiglie, in grave contraddizione con gli aiuti ed attenzioni che si dicono di avere verso i portatori di handicap, e le leggi tutelano. Marino Marini Calvisano

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