Tutto il paese senza posta e senza banca

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Sulle colonne del vostro giornale è apparso il trafiletto dell’imminente chiusura dell’unico sportello bancario situato a Ponte Zanano (frazione di Sarezzo di quasi 3.500 abitanti, più popolata di almeno la metà dei 206 comuni della provincia). Invece che leggere la notizia sul quotidiano avrei preferito ricevere una comunicazione ufficiale della banca (che deve ancora pervenire): ma il mio grande problema (e penso anche quello dei miei concittadini) è che siamo senza banca e senza ufficio postale chiuso ad inizio 2013. Tra l’altro nel 2013 è stata chiusa, per qualche mese, anche l’unica edicola ed in quel periodo, siamo rimasti anche senza informazione. Sono vedova, senza auto (ma alla mia età meglio non guidare), senza internet e nella mia stessa condizione ci sono tanti altri pensionati. Dopo essere stati, in pratica, «obbligati», con la chiusura dell’ufficio postale, ad aprire un c/c bancario adesso ci ritroviamo ad essere, come clienti, dirottati su altra filiale a qualche chilometro di distanza, costretti a prendere l’autobus. In questo mare di silenzio non si ode alcuna voce: né di associazioni, comitati né da parte del Comune. I pensionati (ma anche le altre persone) che vivono a Ponte Zanano, popolosa frazione senza banca e senza posta, sono cittadini, per quanto riguarda i servizi, uguali agli altri o di una serie inferiore? Lettera firmata

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