Sul caso Fogliata l’Inps ha solo svolto il suo ruolo

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In riscontro all’articolo pubblicato il 29 ottobre sul suo Giornale dal titolo «Fogliata di Lonato, sessanta dipendenti senza stipendi e cassa da più di dodici mesi» si riporta una osservazione che sembra addossare all’Istituto che dirigo una responsabilità circa un presunto irrigidimento. Occorre quindi ricostruire i fatti. La Ditta Fogliata Costruzioni il 16/10/2013 ha presentato domanda di cassa integrazione ordinaria edilizia per il periodo dal 9/9/2013 al 7/12/2013 per 41.600 ore, indicando nella domanda che la ripresa dell’attività produttiva non era prevedibile. Il 24/1/2014 la stessa Ditta ha presentato proroga del periodo di cassa dal 9/12/2013 al 4/1/2014, per 12.800 ore, di nuovo dichiarando che la ripresa non era prevedibile. Ricordo che la normativa per la concessione della Cassa integrazione ordinaria prevede, per il riconoscimento della stessa, che sussista la temporaneità e la transitorietà dell’evento e la prevedibilità della ripresa dell’attività lavorativa. Visto che la Ditta stessa dichiarava l’insussistenza dei presupposti per concedere la Cassa, l’Ufficio si è comunque attivato con l’intermediario che ha trasmesso la domanda per avere conferma della mancanza di qualsiasi previsione di ripresa o acquisizione di ordini, ma inutilmente. L’Istituto, infatti, conscio delle difficoltà delle ditte e dei lavoratori in questo periodo, cerca sempre di mettere i richiedenti nella condizione di fornire gli elementi che consentano di valutare positivamente le richieste. Ma in questo caso, è stato confermato che la ripresa non sarebbe avvenuta in quanto, a seguito di apposito verbale di esame congiunto, datato 3/1/2014 era stata decisa la richiesta dell’intervento della Cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività nell’unità produttiva interessata. Nelle sedute della Commissione edilizia, organo in cui sono rappresentati oltre all’Istituto, e alla Direzione territoriale del lavoro, anche i sindacati e i datori di lavoro, tenute il 28/2/2014 e del 25/3/2014 le domande sono state ovviamente respinte con la motivazione della mancanza di previsione della ripresa di attività lavorativa. Le comunicazioni all’azienda sono state inviate la prima in data 14/3/2014 e ricevuta il 19/3/2014, la seconda l’8/4/2014 e ricevuta in data 11/4/2014. In ogni caso, a maggior tutela della ditta, nella lettera l’Inps ha specificato la possibilità che sussiste, in questi casi di impossibilità di usare gli ammortizzatori sociali ordinari, di far domanda di cassa integrazione in deroga. Alessandro Casile Direttore provinciale Inps Brescia

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