Stadio (e non solo): interventi che migliorano la vita

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Caro Comune di Brescia, ieri sono venuti allo stadio a vedere gli allenamenti delle rondinelle i miei amici della Polisportiva No Frontiere. Questi ragazzi sono tutti disabili e mi chiedevano: «Leo come facciamo a venire a vedere le partite se lo stadio non ha la minima idea di cosa siano le infrastrutture per i disabili come noi? Le rampe hanno una pendenza disumana e se dovessimo aver esigenza di muoverci da soli sarebbe impossibile visto che in salita la pendenza è eccessiva per poter spingere le nostre sedie e in discesa ci schianteremmo in fondo contro le ringhiere. Se piove la tettoia della tribuna non copre i nostri posti e prenderemmo l’acqua e se c’è il sole cuoceremmo a fuoco lento, c’è un solo ascensore dove ci stiamo al massimo in tre e in caso di necessità non potremmo utilizzarlo molto. Perché Brescia in merito a infrastrutture sportive è così indietro? Perché non abbiamo gli stessi diritti dei tifosi bipedi noi che abbiamo le ruote»? Caro Comune, io sinceramente mi vergogno un po’, tutti i sabato vedo ragazzi e signori che per passione vengono allo stadio e pigliano acqua, vento, gelo e neve perché nella provincia più ricca d’Europa, ho letto di recente che vale la bellezza di 10 miliardi di euro di valore aggiunto, spendiamo soldi per tante cose inutili invece che investirli in cose che migliorerebbero la vita dei suoi cittadini e soprattutto dei più bisognosi. Ho vissuto a Kiev e devo dire che saranno un Paese povero, con mille contraddizioni, ma le nuove infrastrutture e i nuovi spazi pubblici sono a norma e cercano di soddisfare le esigenze di tutti. Spero prima o poi ci arriveremo pure noi, nel frattempo rompo a più non posso sperando che qualcuno mi ascolti e ascolti questi ragazzi andando incontro alle loro esigenze Lettera firmata

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