Sono cacciatore e detesto i bracconieri

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In qualità di presidente dell’associazione Pro-Segugio, colgo l’occasione della prossimità dell’apertura della caccia per spezzare una lancia in favore della categoria e per denunciare l’odioso fenomeno del bracconaggio. La storia si ripete, anche quest’anno il periodo di addestramento dei cani ha evidenziato la recrudescenza dell’illegale attività di bracconaggio notturno e diurno laddove le condizioni lo permettano. Il danno è di notevole rilevanza, talune zone vengono depauperate fino alla quasi totalità. I nostri cani hanno evidenziato la rapidità ed intensità di azione dei farabutti, che in pianura parimenti al raccolto del mais e della fienagione «ripuliscono» le zone, che libere da colture offrono ampi spazi aperti ai fari e ai visori notturni. In collina il fenomeno si protrae da più tempo, gli incontri con le lepri si fanno più sporadici, laddove vi era una buona presenza i cani incontrano solo qualche giovane esemplare. Durante la Fiera della Caccia di Gussago si è pur detto delle razzie effettuate sulle nostre colline, lepri e cinghiali svaniscono con sconcertante rapidità. Noi possiamo solo testimoniare questo scempio, ma ci chiediamo se qualcosa o qualcuno possa intervenire per arginare questa sciagura, se il piano di abbattimento provinciale limita noi cacciatori ad un certo numero di capi, il «prelievo» del bracconaggio completa in largo anticipo il sopracitato piano. Ricordando che la nostra categoria si fa carico del ripopolamento del patrimonio zootecnico e si preoccupa di fare rispettare regole e limitazioni, spero di avere riportato alla luce questo annoso problema e chi di dovere si preoccupi d’intervenire. Davide Ungaro (presidente Asips) Gussago

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