Ricordo di un uomo che scelse il bene comune

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Perché dovrebbe interessare, oggi, ai ghedesi il ricordo di Vincenzo Bonometti sindaco del paese dal 1985 al 1987? Almeno per due ragioni. La prima ragione appartiene alla sfera delle sue vicende personali, la prova che con la forza di volontà si può andare lontano. Vincenzo Bonometti, non era un «figlio di papà». Il papà Guido era operaio alla «Polveriera» e non era in grado di garantire al figlio alcuna copertura economica per studi che andassero troppo in là. Ma Vincenzo aveva un chiaro percorso in testa, aveva maturato la convinzione, negli anni della scuola media e dell’Itis, che doveva andare oltre. Si iscrive quindi alla facoltà di Ingegneria al Politecnico di Milano, approfittando dell’ospitalità della sorella che là vive. Studiando come un forsennato si laurea nei tempi giusti. L’aver raggiunto questa meta lo convince che continuando su questa strada, può avere altre soddisfazioni. Sceglie quindi la libera professione ed apre lo studio a Brescia. Pur senza protettori alle spalle, progetto dopo progetto acquisisce una posizione di rispetto tra gli studi di progettazione bresciani. È sicuramente il simbolo di un uomo che ce l’ha fatta grazie alla sua volontà ferrea di emergere. E, io credo, sia un esempio positivo per tutti noi. La seconda ragione riguarda il suo impegno politico. Va premesso che, a Ghedi, Vincenzo Bonometti, non aveva alcun interesse economico, per le stesse ragioni di cui sopra: non aveva immobili, se non la modesta casa dei genitori, non aveva aree da inserire nei Prg, non aprì mai alcuno studio professionale. Dico questo perché oggi, ormai disillusi dai quotidiani casi di corruzione, queste cose sembrano stranezze appartenenti al mondo delle favole. Eppure Vincenzo volle mettersi in lista per diventare consigliere comunale solo per il piacere di fare politica ed essere utile alla comunità, i suoi interessi professionali erano altrove. Per nove anni fece il consigliere comunale e per due anni e mezzo il sindaco. Dedicò tempo e attenzioni alla gestione della cosa pubblica, togliendolo alla sua attività professionale. Con molte discussioni, ma tutte alla luce del sole, come dovrebbe sempre essere e avendo come ultima finalità l’interesse del paese. E di questo i ghedesi (io almeno lo faccio) dovrebbero ringraziarlo. Ludovico Guarneri Ghedi

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