Quelle potature e giustificazioni che non reggono

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Chiediamo anche noi spazio nella rubrica delle «Lettere» in merito alle comunicazioni del sindaco Almici di venerdì 13 febbraio sulla questione delle «potature» nel nostro Comune. La volontà di intervenire non è solo sollecitata dal problema reale degli interventi sugli alberi, ma anche per il tono con cui il sindaco affronta (e a suo avviso risolve) le situazioni e soprattutto per il ricorso, ormai sistematico, al fornire dati fuorvianti, se non addirittura falsi, per trovare giustifiche. La ricostruzione svolta dal sindaco segue un format stantio che trova le sue ormai ripetitive giustificazioni nel dissesto finanziario ereditato e si regge sul dogma del ricorso ai volontari. Non abbiamo mai nascosto che le difficoltà di bilancio e il volontariato siano elementi importanti, ma non possiamo accettare che solo in base a questo il sindaco non solo giustifichi sempre tutto ciò che viene fatto e come viene fatto, ma addirittura scateni reazioni contro i «malcapitati» che osano esprimere perplessità e sollevare obiezioni (nel caso specifico gli agronomi dr. Pandini e dr. Piatti). Abbiamo vissuto e continuiamo a vivere come Consiglieri comunali tale situazione; nonostante gli attacchi personali subiti abbiamo segnalato e continueremo a segnalare errori ed irregolarità in cui incorre questa Amministrazione comunale. Vogliamo innanzitutto evidenziare che il caso del verde pubblico non è scoppiato ora all’improvviso, ma ha una storia consolidata alle spalle. Abbiamo più volte scritto al sindaco e all’Ufficio tecnico a partire dal 2012, allegando anche documentazioni fotografiche, segnalando le situazioni critiche sia nella gestione dei volontari che nei risultati delle potature. Ma questi per il sindaco non erano fatti, ma solo polemiche. Invece di porre mano alla situazione ha continuato sulla stessa strada e continua a presentarli come si trattasse solo di lavori occasionalmente non fatti a regola d’arte. Rilevando questi interventi sbagliati, i danni prodotti, alla semplice domanda del «Perché li avete tagliati?» posta in molti casi dai cittadini si sono continuate a fornire spiegazioni assurde il cui inventario è ormai a molti noto: «…me lo hanno chiesto i Carabinieri…, l’ha chiesto la Vigilanza…, era malato …, nascondeva la visuale…, bisognava mettere in sicurezza…, era una pianta infestante…, così si risparmia…, si può prendere meglio il sole». Giustificazioni improvvisate, talvolta arroganti, prive di riscontri: gran parte degli interventi sulle alberature erano e sono gestiti al momento, sul posto, decisi solo da chi opera, senza alcuna pianificazione da parte dell’Ufficio tecnico. Non si tratta di «potature», ma di interventi che procurano danni in situazioni di assenza di controllo. Il sabato e la domenica sono i giorni migliori per non avere tra i piedi funzionari che possano decidere in merito ai lavori e dirigerne l’attuazione. I risultati di tal modo di procedere sono da tempo sotto gli occhi di tutti. Ed ora, di fronte all’evidenza dei danni certificata dai tecnici del settore, il sindaco non potendo più nasconderli cerca di minimizzarli: «Qualche errore di percorso può capitare» riferendosi a eventuali tagli «non perfetti». A Bagnolo non ci sono stati «eventuali» tagli, ma i tagli sono «veri» e «pesanti». Tagli «non perfetti»??? Gli alberi (troppi) sono stati «scalvati» (dialetto bresciano) o «capitozzati» (=privati della testa, termine tecnico). Come cittadini, come consiglieri comunali di fronte alle nostre richieste protocollate in Comune e a cui non si sono date risposte, non abbiamo tanto il diritto, ma soprattutto il dovere di denunciare e pretendere l’intervento degli Organi di competenza. Un’ultima osservazione: dimenticando i risultati negativi che da più anni nonostante le segnalazioni sono stati permessi e incentivati, il sindaco lascia intendere che alla fine di tutta questa storia la colpa dei tagli sarà anche degli agronomi se non si mettono gratuitamente a disposizione! Ed ancora una volta ritorna il mantra della gratuità, si nascondono errori ed incapacità pronunciando la parola magica che da quattro anni a Bagnolo giustifica tutto: il buco del bilancio! Ma anche questa è una storia vecchia ed oggi non più «spacciabile»: invito i bagnolesi a leggere il bilancio comunale per il 2015. Dopo aver raccontato ai quattro venti che in cassa non ci sono soldi, l’attuale maggioranza ha deciso di stanziare 6,6 milioni di euro (di cui 5,3 con mutui!!!) solo per le spese di investimento. Ma allora cosa ci viene raccontato? Come potremmo credere a chi afferma di non aver risorse per sbarcare il lunario giorno dopo giorno e poi ci comunica che ha deciso di realizzare una nuova villa e pure di ammobiliarla lussuosamente? Su questa e su altre questioni auspichiamo un lavoro giornalistico che ascolti più voci a Bagnolo consentendo un reale confronto. Per la nostra parte siamo disponibili. Grazie. Giampietro Donini Renato Ferrari Capigruppo consiliari Bagnolo Mella

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