Quando l’offerta di un lavoro nasconde il bluff

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Gentile direttore, le scrivo in seguito ad una spiacevole esperienza per far sì che i giovani come me capiscano a cosa vanno incontro prima di essere presi in giro. Sono una ragazza 19enne, ho terminato gli studi come Geometra a luglio e, non volendo continuare a studiare, mi sono data da fare alla ricerca di un’occupazione. Come purtroppo si sa, non è il periodo adatto per il mio settore quindi ho aperto gli occhi e mi sono lanciata anche su molte altre offerte differenti purché serie. Dopo aver fatto una serie di colloqui qua e là senza esito positivo, leggo proprio su questo giornale un annuncio che mi si addice. Quest’ultimo dice: Cercasi impiegata amministrativa per azienda con sede a Brescia ecc., ecc... seguito da un recapito telefonico. Il martedì, giorno successivo alla mia consultazione delle offerte lavorative, chiamo il numero: mi risponde una ragazza dal tono di voce giovanile, le dico che ho preso visione dell’annuncio e lei, senza nemmeno farmi parlare, mi chiede subito, in tono quasi sgarbato, la mia età, non mi spiega nulla e frettolosamente mi fissa l’appuntamento alle ore 10 dell’indomani. Io, essendo già stata presa in giro precedentemente, la fermo, le chiedo se il lavoro sia effettivamente d’ufficio ma mi viene risposto che sarà il capo a spiegare il tutto e riattacca. Incuriosita, l’indomani mi presento alle 9.40 per il colloquio, entro nell’ufficio del capo che mi spiega che l’azienda necessita di massimo due persone da inserire nell’organico con il compito di sostituirlo durante le sue assenze di viaggio che lo portano nelle sedi sparse per il territorio. Mi spiega che l’azienda opera in tutta Italia collaborando con le grandi aziende. A questo punto richiedo se il lavoro sia veramente d’ufficio e non un porta a porta come avevo intuito dalle sue parole e di nuovo mi viene confermato che si tratta di lavoro impiegatizio come riportato sul giornale. Mi invita poi il giorno seguente per una prova di lavoro dalle ore 9.00 alle ore 19.00 e mi dice anche di portarmi un panino per il pranzo. Il giovedì mattina mi presento sul luogo e, con mio stupore, trovo altre 6/7 persone, al che mi chiedo come avremmo fatto ad imparare un lavoro d’ufficio in così tanti. Mi chiama il capo nel suo ufficio e mi trovo davanti ad una ragazza in tailleur che mi invita a seguirla. Ci avviamo verso la macchina; insospettita le richiesi con molta sincerità se non fosse un lavoro porta a porta. Lei mi dice di nuovo: «no assolutamente, una specie ma prova, vedrai che ti piacerà». Già al momento avevo il desiderio di andarmene a casa ma, incuriosita, parto con la donna. Dopo un viaggio di 40 minuti circa lasciamo il mezzo in un parcheggio e iniziamo a suonare ad ogni appartamento della zona. Dopo qualche insulto gratuito, innervosita dico alla ragazza che non lo trovavo assolutamente un lavoro d’ufficio come da me letto e richiesto, le dissi che mi sentivo presa in giro e che non mi sarei presentata alle 19.00 in ufficio per fare il test finale. Dopo un’intera giornata tra le vie del paese, vengo riaccompagnata alla mia auto e quindi con il nervosismo e la rabbia torno a casa. Direttore, mi son sentita veramente presa in giro, avevo chiesto, richiesto e ribadito che non doveva essere un’occupazione porta a porta ma dopo le mie insistenze hanno comunque continuato le bugie già pubblicate da loro qui negli annunci. Spero che con il mio sfogo, i miei coetanei, e non, riescano a capire prima ciò a cui vanno incontro e auguro a tutti di non cadere in tranelli come questo. Andrea

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