Protesta in piazza e noi restiamo senza incasso

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Comprendiamo le esigenze dell’ordine pubblico ma ciò che è successo nei giorni scorsi è gravissimo e contrario al diritto al lavoro. Un poliziotto è venuto a consigliarci di ritirare i tavolini sabato alle 15 perché ci sarebbe stata una manifestazione. Nessuna altra comunicazione è stata fatta su ciò che sarebbe successo. Alle 15 sono state posizionate le transenne in corso Mameli e noi in Corsetto Sant’Agata 2 siamo stati isolati dal mondo. Dalle 16 le persone (molte) hanno potuto tranquillamente passeggiare in corso Mameli ma non accedere al nostro bar. Davanti ai miei occhi miei clienti hanno chiesto di poter oltrepassare le transenne per venire da noi e gli è stato vietato dai poliziotti posti all’angolo tra corso Mameli e la piazzetta antistante Eva’s Coffee. Dalle 17 poi la manifestazione è proseguita in san Faustino ma le transenne sono rimaste anzi sono state pure rinforzate, adducendo che la manifestazione stava «facendo il giro e sarebbe tornata». Non si sapeva se e quando. La polizia non sapeva se e quando. Intanto noi isolati. E ai nostri clienti impedito di raggiungerci. E a noi di lavorare. Nel giorno di maggiore incasso della settimana. Questi sono fatti. Potremmo dire che lo spiegamento di forze e mezzi era del tutto spropositato e al limite del ridicolo, veramente, ma ci rendiamo conto che sarebbe un nostro parere personale, anche se difficilmente confutabile. Il sabato ci è necessario lavorare per la nostra sopravvivenza come commercianti e imprenditori di questa città e ce lo avete semplicemente impedito relegandoci al ruolo di bagno di servizio per le vostre forze di polizia. Inoltre come se non bastasse prima un presunto rappresentante delle forze dell’ordine che si è guardato bene dal identificarsi ci dice che la manifestazione è fino alle 18 noi alle 18 mettiamo fuori i tavoli e dopo 20 minuti dei poliziotti prendono i nostri tavoli e ci ammucchiano davanti alla porta del bar... dicendoci che no è fino alle 19... Non ci stiamo non si può è inaccettabile non permetterci di lavorare non chiediamo altro se non il diritto costituzionale al lavoro e oggi ce lo avete impedito. L’Amministrazione comunale avrà anche il diritto a scegliere quali manifestazioni possono passare o no per piazza loggia ma dobbiamo farne le spese noi? Il nostro mancato incasso di sabato è di 1.000 euro, chi è che ce li deve risarcire? Chi ha deciso di chiuderci al pubblico contro la nostra volontà impedendoci di lavorare? Silvia Lajo Davide De Santis Eva’s Coffee Brescia

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