Poco rispetto per i viaggiatori di treni e bus

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Venendo da Cremona, città tradizionalmente isolata, dove almeno fino a qualche tempo fa si viveva bene (ora decisamente non più) direi che avevo fatto il callo ai ritardi dei mezzi pubblici, in particolar modo dei treni. Quando sali devi farti il segno della croce e sperare che non ci sia un guasto di qualsiasi tipo che faccia sì che per percorrere ad esempio i 51 chilometri che separano Cremona da Brescia occorrano due ore, come accaduto la settimana scorsa. Non potendo disporre momentaneamente dell’auto e dovendo recarmi a Ospitaletto il giorno 18 gennaio ho visto che prendendo il Regionale delle 10.22 sarei giunto nella città della Leonessa dopo circa un’ora. Avrei proseguito con un pullman sostitutivo della SIA per Bergamo che partiva dal piazzale della stazione alle 11.30 per arrivare alle 11.40 ad Ospitaletto. Orbene, arrivato il convoglio alle 11.25 sul binario 6, non avendo neanche bagagli, sono corso velocemente attraverso il sottopassaggio indi sul piazzale in un minuto circa. Intravvedevo un torpedone che partiva, dopodiché mi dirigevo verso un Info Point di Brescia Mobilità per ulteriori delucidazioni, dove l’addetta, che può testimoniare avendo guardato l’orologio, mi indicava la fermata dicendo però che dovevo sbrigarmi essendo le 11.29. Altri dieci secondi e alla fermata, incontro un autista della SIA che mi dice che non essendoci nessuno in attesa sicuramente il mezzo era già partito. Domanda: per quale motivo? L’autista aveva fretta o forse l’orologio avanti? Così, con mio estremo stupore ho dovuto sperimentare anche la partenza «ad personam» senza rispettare l’orario. Cosa che mi ha procurato un notevole disagio. Dovendo arrivare entro le 12.30 ho dovuto scomodare una persona che ha dovuto smettere di fare quello che stava facendo e correre in città, con spreco di soldi e tempo. Nel frattempo io avevo pagato la tratta fino alla destinazione finale, ma utilizzato il viaggio fino a Brescia. E sarebbe potuto andare peggio se non avessi trovato nessuno o se invece di un orario giornaliero fossimo stati di sera. Chiedo perciò un maggiore rispetto dei viaggiatori, che sono persone prima di tutto, comprendendo che il lavoro di autista oggi come oggi non è semplice. Basta attenenersi alle regole, e prima di tutto, agli orari stabiliti. Antonio Ferrari

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