Poca cura nella consegna di raccomandate

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Mercoledì 12, sono le 14.13 quando, sceso da un treno, decido di chiamare mio figlio che so essere solo a casa. Mi risponde con un rassicurante «sono arrivato alle 13, ora sto per uscire». La sera, al ritorno a casa, trovo un avviso di giacenza di una raccomandata del cui arrivo ero informato da giorni, leggo l’ora della consegna dell’avviso (13.54.06) e chiedo a mio figlio: «Non ha suonato il postino?». «Sì - risponde -, ha suonato, ho chiesto chi era, mi ha risposto "posta" e null’altro». Non è la prima volta che capita, sono sicuro, ma questa volta ho la prova che gli incaricati non si preoccupano di consegnare le raccomandate, ma solo gli avvisi di giacenza. Altrimenti, perché l’operatore non ha risposto a mio figlio - maggiorenne, tra l’altro; ma in casa avremmo potuto esserci tutti, ed il postino non poteva certo saperlo - che c’era una raccomandata da ritirare? PS. Per ritirare la corrispondenza, devo spostarmi dal quartiere Don Bosco sino a Fornaci pur avendo un’ufficio postale a 300 metri da casa. Se va bene, perdo 30 minuti, altre volte ho perso anche un’ora. A chi metto in conto il tempo questa volta? Francesco Doria Brescia

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