Opg a chiusura e le opzioni di un’alternativa

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A poco più di un mese dalla scadenza (30 novembre 2014) della presentazione al Ministero della salute dei programmi per il superamento degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari), che devono prevederne la chiusura entro il 31.3.2015 pena il commissariamento come previsto dal comma 2 dell’art. 1 della legge n. 81 del 30.5.2014, il silenzio assordante ci preoccupa. Stop Opg, promosso dalla Cgil e dal Forum Nazionale Salute Mentale, è un cartello di 40 associazioni che ha accompagnato il lavoro della Commissione parlamentare d’inchiesta del Servizio sanitario nazionale per quanto riguardava gli Opg. I lavori di questa commissione hanno avviato il percorso legislativo che è sfociato nella Legge 9 del 2012 che stabiliva al 1° aprile 2013 la chiusura degli Opg e la costituzione di strutture residenziali sanitarie, Residenze Esecuzione Misure Sicurezza (Rems). Il dibattito su queste strutture è stato intenso, si tratta del superamento degli Opg o piuttosto della «moltiplicazione» a livello regionale di strutture residenziali, certo non fatiscenti e degradate come gli Opg denunciato dalle immagini girate al loro interno ma fondate sulle stesse logiche, quindi dei Mini-Opg? Si pone in tutta la sua evidenza il problema su «come» si chiuderanno gli Opg, non solo su «quando»: perché le modalità influenzeranno le pratiche operative, le politiche sanitarie, i diritti acquisiti con la Legge 180. La Legge 81 del maggio 2014 ha prorogato, per la terza volta, la data di chiusura dei 6 Opg italiani al 31-3-15 assumendo però nel contempo gli emendamenti della Commissione Sanità del Senato che modificano significativamente la Legge 9 del 2012. Essi prevedono che le Regioni possano ridurre il numero dei posti letto delle Rems e utilizzare invece queste risorse per la «realizzazione e qualificazione» dei servizi territoriali dei Dipartimenti Salute Mentale. Inoltre la durata massima della misura di sicurezza non può essere superiore a quella della pena corrispondente prevista per il reato compiuto, ponendo fine agli «ergastoli bianchi» frutto delle sue continue proroghe. Altro emendamento significativo prevede che i programmi di dimissione degli attuali internati in Opg (previsti entro il 15 luglio!) devono motivare le ragioni che possono sostenere «l’eccezionalità e la transitorietà del prosieguo del ricovero». Si è quindi spostato il focus e le risorse economiche dalle strutture ai progetti terapeutici individuali per la dimissione degli attuali internati. Il «silenzio assordante» di cui parlavamo in apertura della lettera è relativo alla mancanza di risposte da parte dei soggetti istituzionali interessati al superamento degli Opg: a 6 mesi dalla chiusura degli Opg quanto di ciò che è previsto dalla Legge 81/14 è stato attuato dal Governo e dalle Regioni? Con oltre due mesi di ritardo è stato alla fine costituito «l’organismo di coordinamento per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari» (previsto dall’art. 1 comma 2bis) ma non ancora convocato dal Ministero. Dopo una flessione iniziale sono di nuovo in aumento i nuovi ingressi in Opg, solo le Regioni Toscana, Marche, Lombardia, Piemonte al 10.7.14 avevano ridotto il numero di posti letto delle Rems. Questo «organismo di coordinamento» avrà il compito delicatissimo di coordinare appunto le iniziative al fine di garantire il completamento del processo di superamento degli Opg e relazionare al Parlamento sullo stato del suo avanzamento. La Regione Lombardia ha ripresentato il proprio piano di superamento degli Opg (delibera Giunta Regionale X/1981 del 20.6.2014) riducendo i posti letto delle Rems da 240 a 160 - spariscono le Rems previste a Leno e Mariano Comense - e liberando risorse per il territorio (è prevista l’assunzione di 179 operatori per supportare il processo di superamento degli Opg, di cui 95 nelle microequipe territoriali in 19 Aziende ospedaliere, tra cui Chiari e Brescia). Questo è ciò che è scritto sulla carta: riteniamo di essere ad un passaggio delicato nell’applicazione della legge che prevede la chiusura degli Opg e che fondamentale sarà la disponibilità e l’impegno dei Dipartimenti Salute Mentale a partire dalla predisposizione dei Progetti Terapeutici Riabilitativi. Al fine di creare attorno al tema della chiusura degli Opg il giusto clima anche nell’opinione pubblica, senza sottovalutazioni dei problemi ma anche senza inutili e pericolosi allarmismi, abbiamo organizzato la proiezione del film «Lo stato della follia» presso il Cinema Nuovo Eden (il 24 settembre alle 20.30), ad ingresso gratuito, con il patrocinio del Comune di Brescia: è il racconto di un attore, ex internato in Opg, girato dal regista Francesco Cordio al seguito delle visite negli Opg italiani della Commissione di inchiesta del Senato, che sarà presente in sala intervistato dalla giornalista Lisa Cesco. Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari sono stati definiti dal Presidente della Repubblica Napolitano «indegni di un Paese appena civile». Donatella Cagno Massimo Fada Graziano Fracassi comitato Stop Opg Brescia

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