Mimmo, un amico e un grande narratore di storie

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Mimmo è l’illustre giornalista e scrittore che tutti hanno conosciuto e ammirato, ma Mimmo è anche l’esperto di pesca e il prezioso collaboratore con il quale ho avuto l’onore di percorrere e condividere un pezzo di vita. Per dire di lui devo parlare del professionista carico di energia, dell’uomo grande e generoso. Quanti momenti passati insieme, quante conversazioni piene di intuizioni, intelligenza e saggezza. Quante risate, entusiasmo, constatazioni amare, arrabbiature e vita. Quanta amicizia. Nel suo tempo libero c’era la passione per la pesca, c’era l’assessorato alla pesca con il suo mondo così appartato, così poco incline alla parola. È arrivato come un vulcano acceso, con la sua determinazione e gioia di vivere, con la sua voce calda e avvolgente e ci ha abbracciati tutti. Ha fatto sorridere i più scontrosi e diffidenti, ha animato le nostre riunioni, ha dato lezioni. È salito in cattedra, Mimmo, senza salirci mai, con la semplicità e la giovialità delle persone grandi. È diventato un amico, un supporto insostituibile. Il suo decalogo sulla pesca è la prima cosa che ho letto in assessorato, mi ha colpito e convinto, ha rivelato la sua profonda cultura e preparazione. Le sue rubriche sul giornale, la puntuale e attenta comunicazione sulle problematiche legate alla qualità delle acque, la frequentazione delle consulte, l’apporto fattivo e prezioso sulle grandi tematiche della pesca e della tutela della fauna ittica, l’organizzazione dei convegni e delle mostre. I suoi libri, il fascino della parola scritta, capace di avvincere il lettore anche sui temi meno comuni e conosciuti. Ed il grande progetto educativo «L’ambiente prima che sia troppo tardi» che lo ha visto interprete del bisogno di trasferire ai giovani conoscenze e amore per la natura. I suoi ragazzi lo adoravano per l’entusiasmo travolgente e la capacità di farli divertire e studiare con interesse i principi dell’ecologia e della biologia. Organizzava per loro gite alla scoperta del nostro territorio. Una delle sue mete preferite era l’Altopiano di Cariadeghe al quale ha dedicato una splendida pubblicazione ricca di storia e curiosità. E poi il Centro ittiogenico di Desenzano che faceva impazzire di gioia i ragazzi con le sue vasche traboccanti di pesciolini appena nati. Per tanti anni, la giornata di fine corso è stata un’esplosione di colori e bellezza con le pareti tappezzate di tavole tematiche, disegni e fotografie. E lui, instancabile organizzatore, era in mezzo ai ragazzi, li ascoltava e consigliava facendoli diventare protagonisti. Dentro questi corsi c’era la sua natura più autentica, il suo profondo sapere che veniva trasferito con successo proprio perché era caratterizzato da quella freschezza, vitalità e amore per la conoscenza che lo hanno accompagnato per tutta la vita. È per questo che vorrei ricordarlo così, in una tiepida giornata di primavera con il sole che filtra dai finestroni della sala di Desenzano, mentre si allontana con i ragazzi e gli insegnanti, si volta a salutarmi, si passa la mano tra i capelli e sorride di soddisfazione. Ciao Mimmo, grande uomo e amico. Alessandro Sala

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