Ma quant'è invadente la pubblicità

AA

Pubblicità, sicurezza stradale, salvaguardia del paesaggio.
Desidero esprimere alcune considerazioni in merito alla invadenza della pubblicità e ad un episodio che mi è capitato qualche giorno fa.
Abito da sempre in città, mi piace la mia città, dalle mie finestre vedo il castello, la cupola del Duomo, alcuni campanili, vie, palazzi, belli, meno belli, ma, comunque, mi piace il paesaggio urbano.
Mi sposto in città, a piedi, in bicicletta, all'occorrenza in automobile, mi ritrovo sempre più spesso a prendere atto di quanto succede nel paesaggio urbano: qui c'è un nuovo parcheggio, là una nuova rotonda, in quel punto della via stanno rifacendo un tetto, attenzione a quell'angolo c'è una buca (e se sono in bici scossone in vista), gli esercizi commerciali cambiano spesso attività, una nuova insegna, nuovi colori, più belli? Più brutti? Ma?! Si cambia, comunque, mi piace la città.
Mi fermo al semaforo rosso, e spuntano nuovi cartelli pubblicitari, davanti, di lato, enormi lusinghieri inviti a comprare oggetti, loghi, sigle, immagini, promozioni, offerte, ma pensa, sono ferma al semaforo ed è come se sfogliassi una rivista….
Le facciate degli edifici sono diventate pagine di giornale? Ma, non so se mi piace, se voglio leggere il giornale normalmente me lo compro.
Arriva il verde, riparto, imbocco il sottopassaggio, sopra c'è la ferrovia, sta passando il treno, che corre esattamente sopra… lo striscione di un noto supermercato, e già, certo, in fronte al sottopasso c'era libero un buco, ecco, appunto, era troppo libero… doveva essere occupato con pubblicità...
Proseguo in via Cremona, in sequenza trovo una rotonda, semaforo, insegne, scritte, procedo a 10 o forse 20 km orari, a quanto si può procede in coda? Parcometro, posti auto, arredo urbano, attraversamento pedonale, nuovo enorme cartello pubblicitario, ma? La settimana scorsa non c'era, così all'improvviso sulla facciata del condominio a sinistra, enorme, luminoso, sopra l'edicola, ma, mi domando, cosa vende? Ma, e solo all'ultimo minuto mi accorgo che sono sulle strisce pedonali, un po' sbiadite, e che un pedone che attraversa è quasi a metà carreggiata, dalla mia parte, freno bruscamente, all'ultimo minuto, per fortuna riesco a fermarmi, il pedone arriva sano e spaventato dall'altro lato della strada, non si sa quanto salvo nel proseguo della sua giornata, e giustamente impreca.
Io ci metto qualche minuto a controllare le mie emozioni, ho rischiato di investirlo, eppure sono anch'io un pedone, un ciclista, un automobilista, e ritengo di essere una persona prudente, attenta, poteva succede a chiunque, forse è già successo ad altri... E no! Forse non sarebbe successo se non fossi stata distratta dalla pubblicità, dall'invadente caos che crea, dalla sua arroganza, dalla posizione strategica e rischiosissima in cui si permette di collocarla.
Poi mi prendo la briga di controllare sul sito del comune di Brescia e scopro che esiste un «Piano generale degli impianti pubblicitari» che stabilisce le modalità (dimensioni, direzioni rispetto al senso di marcia) e le distanze per le affissioni pubblicitarie stabilite in base al tipo di strada ecc. ecc., e vedo che per incroci e intersezioni sono previste distanze di divieto... e sono 50 mt. prima e 25 mt. dopo, be... questa è un'intersezione!!!!!
Onestamente, invito tutti a verificare quanto possano infastidire e distrarre i cartelli pubblicitari specie se posizionati davanti ad un attraversamento pedonale, invito in primo luogo gli organi comunali competenti, a loro spetta il compito di tutelare la sicurezza dei cittadini, cioè di ognuno di noi: pedoni ciclisti automobilisti ancora prima degli interessi economici delle agenzie pubblicitarie e dei loro clienti, io di certo non comprerò i loro prodotti.
Mi riprendo, giro la macchina e ritorno sui miei passi, verso il mio amato centro, qui, da via Cremona in entrata verso la città ho una splendida vista sul Castello, uno dei simboli storico-artistici di Brescia, in quanti possono godere di questa vista? Già... quasi una cartolina, se non fosse che sotto ci sono i soliti cartelli pubblicitari, offerte, promozioni, chissà da quanto sono lì, quasi la gente non ci fa più caso. Bello? Brutto? E no! Stavolta sono convinta, non può essere un'opinione, è veramente brutto, è un grave errore deturpare il paesaggio urbano, qualcuno dovrebbe vigilare anche sul danno arrecato alle vedute dei nostri monumenti storici, qualcuno dovrebbe imporre un vincolo ambientale alle vedute, siamo o non siamo «Brescia patrimonio dell'umanità?».
Gabriella Contratti
Brescia

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