Le bande musicali meritano maggior considerazione

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Sono un anziano suonatore di Banda. Nonostante la mia avanzata età continuo a «suonicchiare», perché la musica mi appaga e mi consola. Dispongo di un buon archivio di vecchie canzoni del passato: risentire questi cari motivi mi fa rivivere momenti ed episodi lontani trascorsi nel segno della vera amicizia, della collaborazione più sincera e della comprensione reciproca. Questo è infatti il «clima» che si stabilisce fra chi suona in un complesso musicale impegnato nella realizzazione di un brano. Io credo che la grande musica, la musica classica, rimanga «la musica» per eccellenza: musica colta per le persone colte, musica che deve giustamente essere affidata a veri musicisti, quelli cioè che provengono da severi studi fatti al Conservatorio e in vari corsi di perfezionamento. La musica della Banda può essere considerata una musica «minore», popolare, di secondo livello, anche se spesso annovera tra le sue file veri artisti, musicisti preparati e diplomati. Tuttavia io ritengo che la musica bandistica meriti una maggior considerazione: non è meno gradita e suggestiva della grande musica ed è ancora capace di avere presa sugli animi degli ascoltatori fino a donare emozioni profonde, anche se spesso inesprimibili. Sabato 18 ottobre u.s., in piazza Formentone in città, si è svolta la manifestazione «Per non dimenticare i due Marò». A supporto dell’evento ben quattro Bande si sono esibite eseguendo, in modo egregio, inni famosi. Si tratta della Banda di Lumezzane S. Apollonio, dell’Accademia Musicale G. Gabrieli di Bovezzo, della Filarmonica Conca d’Oro della Valle Sabbia e del Corpo Bandistico AVIS di Esine. Non si può tacere l’apprezzamento e l’ammirazione per questi musicisti che hanno saputo toccare le corde del cuore risvegliando un sentimento, mai sopito, di amor patrio, di orgogliosa appartenenza, di gioioso godimento della bellezza e dell’armonia. Che commozione sentire gli squilli svettanti delle trombe, le risposte più misurate dei contrattaccanti, il ritmo marziale della bassa banda con la batteria nell’esecuzione dell’ «Inno San Marco» (ex «Pace Armata»), dell’«Inno della Marina Militare», dell’Inno di Mameli, ecc... Quale altro complesso musicale può degnamente accompagnare un evento, dare solennità ad una cerimonia, comunicare agli ascoltatori emozioni e riflessioni se non la Banda? Come non sottolineare il valore, la competenza, la dedizione di tanti maestri e musicisti che danno tutte le loro energie a questa musica, umilmente, silenziosamente e generosamente? Concludo riaffermando la necessità di apprezzare e valorizzare le nostre Bande. Tutti siamo impegnati a sostenerle moralmente e finanziariamente, esse sono delle vere scuole di educazione, di formazione del gusto, di amore della bellezza, di approfondimento della sensibilità. Non dimentichiamolo! Tullio Ferremi Cortine di Nave

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