La strage delle capre in Maniva

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Il giorno 15 ottobre, dopo aver preso visione dell’articolo sulla strage di capre in Maniva a firma Tonino Zana e avendo notato alcune stranezze, mi sono recato con un amico ai corni Setteventi per un’escursione programmata da tempo. In un bar dalle parti della zona alcuni cacciatori locali, dichiarandosi totalmente all’oscuro del fatto, si sono mostrati stupiti e divertiti che il povero pastore e suoi cani non si fossero accorti di nulla e abbiano proseguito nel loro sonno senza accorgersi dell’inferno di belati che si scatenava! Lasciata l’auto al Goletto della Bala abbiamo percorso tutto il sentiero in quota e buona parte della valletta della «strage» riconoscibile dalla foto pubblicata sul giornale. Pur essendo passati pochi giorni non abbiamo notato tracce di scheletri o altro. Non era presente nessun rapace che indicasse la presenza di resti nascosti, normalmente sono frequenti in zona molti corvi, falchi e un paio di aquile. A mio modesto parere l’unico scheletro fotografato è in uno stato troppo composto per indicare la predazione di un grosso carnivoro se non addirittura di un branco; io li ho sempre visti molto disarticolati e con ossa sparse. Non esiste alcuna quota altimetrica indicata in 2300 slm, l’altitudine massima è 2250, Punta Setteventi. Percorro da diversi anni questi luoghi e ho notato numerosi e folti greggi quasi sempre nella zona del Crestoso, Sette Crocette e Cludona, però sono sempre formati da capre comuni o di razze miste, non ricordo di avere mai visto bionde dell’Adamello allo stato brado in Maniva. Considerando il numero dei capi dichiarati (decine) ed essendo di una razza molto pregiata, lo sterminio avrebbe sollevato un vespaio tra gli allevatori. Il sig. Zana si dispiace, sempre sul GdB, del «silenzio assordante» che ha accolto la sua denuncia, ma forse non è perché altri, come me, hanno ritenuto che l’articolo fosse un pochino esagerato, poco provato ed inutilmente allarmante? Non mi sembra certo il caso di invocare una caccia ai lupi, e questo non esclude la salvaguardia di altri animali domestici o selvatici come mi è parso di capire dall’articolo. Ovviamente quanto scritto rispecchia la mia opinione non da esperto ma da semplice e appassionato escursionista. S e altri volessero esprimere il proprio parere, anche discorde, sarei ben lieto di correggere la mia ignoranza. Martino Capuzzi Brescia Anch’io, carissimo Capuzzi, da semplice giornalista, sono stato al Dosso dei Galli sul Maniva con pastori e allevatori a cui hanno sbranato dieci capre bionde dell’Adamello e altrettante sono scappate. Le hanno caricate su un camion e portate in un posto indicato dalle autorità competenti. Tutto è testimoniato e provato. Mi chiami, se crede... (t. z.)

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