La scuola usata per le differenze

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Ho cercato, sui quotidiani e sui siti web ufficiali, dichiarazioni di condanna da parte delle figure istituzionali della scuola (ministro, assessore regionale, assessore provinciale, direttore scolastico regionale ...). Ho trovato solo moderate critiche del Direttore scolastico provinciale e «folkloristiche» affermazioni del ministro Gelminì, che parla di una «par condicio» dei simboli, segnalando come in passato erano entrati nelle scuole quelli della sinistra. Sono oltre 40 anni che frequento aule scolastiche e non ho visto alcun simbolo impresso sui banchi o sui tetti o sugli arredamenti che potesse essere, ricondotto a formazioni politiche.
La scuola che dovrebbe essere luogo che unisce è stata invece utilizzata dal Sindaco di Adro per marcare le differenze.
Concludo rilevando come fra i molti silenzi vi è anche quello della Prefettura di Brescia.
P.S. E se la scuola fosse sede di seggio elettorale alle prossime elezioni? Cosa ne pensa il ministro dell'Interno?
Maurizio Billante
Consigliere provinciale Pd

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