La polemica e la politica a Orzivecchi

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La ringrazio per lo spazio che vorrà concedermi per alcuni chiarimenti e riflessioni in merito alla lettera pubblicata sul Giornale di Brescia di mercoledì 15 ottobre 2014 avente per titolo «Offese personali a che si oppone in Consiglio». In relazione al fatto citato, non posso entrare nel merito non essendo stato fisicamente presente; posso invece testimoniare che durante la seduta del Consiglio comunale del 30.09.2014 i consiglieri di maggioranza, e non il signor Cominotti, sono stati oggetto di considerazioni offensive a livello personale, con toni provocatori e sprezzanti. Non è la prima volta che questo accade, anzi! Già durante la campagna elettorale l’attuale lista di minoranza non si era certo distinta per il fair play e non aveva risparmiato attacchi alle persone, pieni di livore e acrimonia, con frasi denigratorie e offensive; tutto ciò è continuato anche dopo il verdetto delle urne dello scorso 25 maggio, che ha sancito la sconfitta del candidato sindaco Cominotti per 74 voti. A questi attacchi veramente gretti e meschini non abbiamo mai ribattuto, né in campagna elettorale né successivamente. Ora però basta: il confronto politico può essere anche aspro, ma lo si deve esercitare sulle idee, nelle sedi istituzionali opportune, con proposte concrete, nell’intento di migliorare le scelte e non contro qualcuno. L’attacco personale, soprattutto nelle sedi istituzionali, è indice di sentimenti che devono stare fuori dalla politica e spesso cela la povertà degli argomenti. Se il signor Cominotti, con i suoi compagni di viaggio, vuole continuare nel solco tracciato fino ad ora, faccia pure: potrà così avere il suo quarto d’ora di celebrità e quella visibilità alla quale sembra tanto anelare. Spero però sia consapevole che continuare ad alimentare ad arte spaccature e divisioni significa lavorare contro il paese e non a favore dei cittadini e del bene comune, di cui sembra ritenersi l’unico paladino. Noi continueremo a lavorare senza raccogliere le sue continue e pretestuose provocazioni, perché pensiamo che chi è chiamato ad amministrare (non importa se maggioranza o minoranza) debba dedicare tempo, impegno ed energie per risolvere i problemi, non per polemizzare sui social network, scrivere lettere ai giornali e inviare news ai cronisti. Dott. Marco Paderno Sindaco di Orzivecchi

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