La Pasqua di chi ha perso un figlio

AA
«Un grido si è udito in Rama, un pianto e un lamento grande. Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata... perché non sono più». (Mt.2, 18) Chi come noi, è passato attraverso la grande prova della perdita del proprio figlio/a, sente il tempo pasquale in un modo straordinariamente intenso, il mistero della morte e della resurrezione, penetra, intimamente nelle nostre viscere. In particolare durante la settimana santa di passione e di morte, rivive con Gesù, come Gesù, i momenti più dolorosi e drammatici della sua esistenza, quando tutto dentro e fuori si era oscurato e fermato, quando tutto sembrava finito, ma anche momenti, per molti, che sono diventati l’inizio di una luminosità tutta nuova. «Chi segue me, non cammina nelle tenebre» dice il Signore. È stata infatti la memoria del percorso di Nostro Signore, la «via Crucis», che ha guidato noi genitori che abbiamo perso un figlio attraverso il tunnel buio in cui ci siamo trovati, che ci ha impedito di perderci in tanti viottoli senza uscita, di annegare in un oceano di domande senza risposta. È Lui che ha dato senso e valore al nostro dolore, al nostro esistere, e ci ha confortato nelle ore più disperate, rassicurandoci che anche Lui, nel Suo soffrire era come noi, con noi, in noi e ci stava portando verso la luce della Sua resurrezione. Ed è la memoria del nostro Calvario personale, della passione e morte che ognuno di noi ha vissuto realmente, dolorosamente, tragicamente, negli affetti più cari, accanto al proprio figlio, che si intreccia e si unisce strettamente, intimamente, inesorabilmente a quella di Nostro Signore, si fonde con essa, quasi da renderne difficile qualsiasi separazione. Ed ora, con Lui, tutti uniti, in questo tempo forte di conversione, ripercorriamo il Suo/nostro Calvario, con la speranza certa, nel profondo del cuore, che la Sua luce radiosa, che già sta irradiando i nostri figli in cielo, per riflesso irradia anche noi in terra, in attesa di ricongiungerci a loro, per l’eternità. Alla Sua luce, vediamo la luce, e veniamo alla luce, noi genitori rinasciamo nel Suo Santo Spirito, perché illuminati e guidati dai nostri figli ormai immersi in Dio, passo dopo passo, con il loro aiuto, ci accorgiamo che il nostro Calvario, per quanto doloroso è pieno di luce. Con stupore scopriamo che la nostra croce splende davvero, e come un tempo insieme a loro, anzi in comunione ancora più salda e perfetta con loro, incamminandoci verso la nostra vera festa eterna, che ci aspetta in cielo incominciando proprio loro, qui e adesso, in questo breve percorso che faremo insieme durante questo tempo quaresimale tutti un «cuor solo, possa LUI, insieme ai nostri figli aiutarci ad entrare nel suo cuore tanto da fare nostri i suoi sentimenti ed in Lui elevare al Padre la Sua/nostra preghiera di offerta... Possa la nostra Mamma, Madre di Gesù e Madre nostra e dei nostri figli, prenderci per mano e condurci lungo il cammino di dolore, di morte e di resurrezione che Lei stessa ha percorso e come Lei, dopo il Calvario rimane «in piedi» ai piedi della croce, senza timore, e, con Lei con l’invisibile splendore che emana l’amore grande di Dio che ci fa vivere gioiosamente uniti. Sì, la croce splende!!!..... La mamma di Diletta Montichiari

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