L'ivoriano la romena la suora
Un grosso grazie all'extracomunitario, senza nome, che so solo essere della Costa d'Avorio. Questo il racconto: una mia amica romena, una di coloro che da noi si chiamano «badanti», sabato 23 luglio alle ore 16.45 ha preso la corriera a Brescia con destinazione Travagliato, dove l'attende una famiglia per darle una sistemazione, per l'appunto, come badante ad un congiunto. Causa la tensione, l'agitazione, arriva a destinazione ma scende dalla corriera solo con la valigia, dimenticando la borsa ed il suo modesto contenuto: pochi soldi romeni,due dei nostri euro, la carta d'identità, il passaporto, una catenina e un paio di orecchini d'oro ricevuti come premio dalla famiglia dove aveva svolto servizio l'anno prima. Dopo varie peripezie che non mi dilungo a raccontare, riusciamo a far le denunce di smarrimento, sia alla stazione dei carabinieri di Travagliato che all'Ufficio oggetti smarriti della Sia, la compagnia dell'autobus. La borsa non si trova. Martedì 26 alle ore 15.30 una telefonata: è suor Maria Rosa, sorella delle Ancelle della carità di via Moretto a Brescia, la quale comunica che la borsa le è stata consegnata, con tutto il suo contenuto, da un giovane extracomunitario ivoriano. Il giovane, sulla stessa corriera della mia amica e diretto a Castrezzato, accortosi della borsa l'ha presa in consegna, all'interno vi ha trovato il numero di suor Maria Rosa, l'ha contattata e poi ha provveduto a consegnarle il tutto, rifiutando anche deciso il modesto premio offertogli dalla Sorella per riconoscenza. Ebbene, nonostante il pessimismo e la diffidenza che sembrano a volte predominare in tutti noi, questo è un piccolo gesto che fa riflettere, un semplice fatto che però fa bene al cuore e spero, non solo al mio. («Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce»). Grazie, giovane ivoriano!
Giovanni Battista Facchinetti
Travagliato
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