L’importanza dell’architettura scolastica

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Il soffitto di un’aula della scuola elementare Pessina di Ostuni è crollato durante le lezioni. Due bambini e un’insegnante sono rimasti feriti e sono stati trasportati in ospedale. Non si conoscono le loro condizioni. L’incidente è avvenuto in mattinata: si sono staccati 5 o 6 metri quadrati di intonaco di solaio per uno spessore di circa tre centimetri. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. I problemi sono ancora tutti lì dove li avevamo lasciati e non riguardano solo il reperimento delle risorse come affermava sapientemente Eraclito, «ho indagato me stesso»; dunque, indaghiamo noi stessi. L’idea che l’architettura sia l’espressione esteriore dell’individuo e della società è un tema ricorrente dei miei pensieri. Prendiamo, per esempio, la lettura 3 di Kindergaten Chats (1901): «Ogni edificio che vedi è l’immagine di un uomo che non vedi. L’uomo è la realtà, l’edificio è la sua prole». E continua: «Se noi vogliamo sapere perché certe cose sono come sono nella nostra deprimente architettura, dobbiamo guardare alle persone, poiché gli edifici, nel loro insieme, non sono altro che un immenso schermo dietro al quale vi sono le nostre personalità nel loro insieme». È la storia di una nazione che ha trascurato tutte le vere forme del bello e della sicurezza, che si fa seria solo nel perseguire le espressioni più ovviamente utilitaristiche e che, di conseguenza, e tragicamente sopra alle teste delle nostre generazioni. Ogni soffitto che crolla o edificio che prende fuoco ha un suo cursus temporale: un inizio e una fine. I requisiti degli edifici scolastici sono molteplici e derivano dall’uso in questione. Ma che si tratti di asili, scuole, università o altre istituzioni... L’ambiente didattico fa il successo dell’apprendimento. La qualità dell’apprendimento dei giovani dipende in misura determinante dall’ambiente sicuro in cui studiano. Nella progettazione delle strutture scolastiche, pertanto, tutti gli interessati dovrebbero essere consapevoli delle loro particolari responsabilità e impegnarsi nella pianificazione di un ambiente positivo e favorevole all’apprendimento. Si tratta infatti di creare spazi di studio in cui studenti e insegnanti si sentano a loro agio, per operare con piacere e restare in buona salute. L’intera atmosfera deve invitare all’apprendimento con i suoi colori, le sue forme, le sue funzioni e i materiali. Perché più gli utenti si sentono a loro agio, maggiore sarà il successo nell’apprendimento. Celso Vassalini Volontario vice presidente Aifos - Protezione Civile https://labuonascuola.gov.it/area/a/23886/

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