L'autovelox di Lonato: così non va

Strada/2.
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Il fastidio dell'automobilista in ordine all'aumentato numero delle multe al quale è soggetto, ormai trabocca in ogni sede dove sia possibile esternarlo. Avviene sempre più frequentemente sui quotidiani attraverso le lettere al direttore e più ancora nei nostri uffici della Federconsumatori, attraverso continue segnalazioni e ricorsi, che alcune volte hanno anche esiti positivi, come nel caso dei semafori col giallo truccato, degli autovelox taroccati, delle pattuglie nascoste e dei cartelli di preavviso mancanti, tanto che lo scorso agosto è dovuto intervenire il ministro con una circolare per richiamare quanto prescritto dal Codice della strada, sul fronte delle garanzie per il cittadino. Prendendo a spunto l'ennesima lettera sull'autovelox di Lonato, comparsa sulla stampa locale, vorrei qui aggiungere alcuni elementi all'acceso dibattito in atto, su quel tratto di tangenziale, utili anche per considerazioni più generali. Il primo: un nostro associato si è visto respingere il ricorso al G.d.P. in ordine al posizionamento dell'apparecchio per rilevare la velocità nel tratto di strada nel comune di Lonato direzione Verona. Il ricorso era stato presentato perché tale apparecchio è ritenuto a ragione, non essere «ben visibile» come categoricamente previsto dalla legge e dalla circolare sopra ricordata, ma anzi posizionato in modo che non lo si possa individuare facilmente e pertanto non rispettoso del diritto dell'automobilista ad avere una adeguata segnalazione. Secondo: come associazione abbiamo ritenuto utile chiedere al prefetto di Brescia che venga chiarito, come si domanda anche il lettore nella lettera sopracitata, il motivo del limite della velocità esistente solo per quel tratto di strada che attraversa il comune di Lonato, che visivamente si presenta meglio attrezzato di altri tratti della medesima tangenziale. Infine, la Polizia locale motiva l'installazione dei dispositivi di controllo automatici della velocità, cioè senza operatori e senza contestazione immediata dell'infrazione, come intervento per aumentare la sicurezza nel territorio del comune di Lonato, dato che in quel tratto sono avvenuti incidenti mortali. Sotto il profilo dei diritti del cittadino e della loro difesa, ambito nel quale operano associazioni come la nostra, nutriamo forti dubbi che la maggior sicurezza stradale possa essere garantita attraverso la sola installazione di apparecchi per il controllo a distanza, sistemi che non impediscono comportamenti pericolosi per sè e per gli altri, ma che sono funzionali solo al sanzionamento di essi. Fino a prova contraria, la sicurezza la si può ottenere agendo sulle reali cause, come è stato fatto a suo tempo su tratto cittadino della tangenziale sud di Brescia, quando è stato installato lo spartitraffico o come in Inghilterra dove sono state dimezzate le morti sulla strada intervenendo sulle strutture. Rimane perciò incomprensibile al cittadino, il fatto che debba pagare delle penali per viaggiare insicuro e che questa soluzione stia dilagando in ogni dove. Il diritto a viaggiare più sicuri marcia parallelo al diritto di veder spesi meglio i soldi del contribuente, non è demagogico perciò pretendere strutture con accettabili standard di sicurezza, maggior personale di sorveglianza e che i proventi delle contravvenzioni vengano utilizzati per la sicurezza e la manutenzione delle strade, così come impone la legge. Queste sono le risposte che si attende il cittadino e le famiglie delle vittime della strada, dalle istituzioni.

Luciano Togno
Federconsumatori Brescia

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