Impegno continuo per la prevenzione dei tumori

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Prendo spunto dalla lettera comparsa sul suo quotidiano venerdì 29 agosto «La prevenzione e il venir meno dei servizi» per ricordare alcuni aspetti importanti che riguardano l’efficacia dello screening per la prevenzione dei tumori. L’Asl di Brescia ha avviato da oltre 10 anni un’ampia campagna di prevenzione e di diagnosi precoce per i tumori della mammella, del colonretto e del collo dell’utero, con un programma gratuito di controlli periodici. Il primo obiettivo del programma di screening è la ricerca delle lesioni pretumorali e dei tumori in fase precoce. Sono molti i cittadini che ogni anno rispondono agli inviti per effettuare il pap test, la mammografia e la ricerca del sangue occulto nelle feci. I risultati sono molto confortanti: laddove sono individuate situazioni meritevoli di ulteriori esami diagnostici o di interventi terapeutici viene garantito un trattamento tempestivo ed efficace, aumentando di conseguenza la possibilità di guarigione. Il programma, infatti, non propone solo i test di screening di primo livello e i controlli periodici, ma garantisce, sempre gratuitamente, tutti gli approfondimenti necessari quando gli esami risultano positivi. In questi casi il programma di screening garantisce la prosecuzione dei controlli fino a quando sono necessari, anche oltre l’età limite di invito. Gli screening per la prevenzione dei tumori sono raccomandati dalla maggior parte degli organismi governativi e delle società scientifiche nazionali e internazionali, che consigliano lo screening del tumore della mammella e del tumore del colonretto dai 50 ai 69 anni e lo screening per il tumore del collo dell’utero dai 25 ai 64 anni. Il programma di screening si fa carico della fascia d’età più ampia; negli anni successivi le persone non vengono abbandonate ma sono affidate alle cure del Medico di Medicina Generale. Nella scelta di specifiche fasce d’età da invitare sono stati valutati il rischio specifico del tumore in relazione all’età (nelle fasce d’età individuate questi tumori si presentano più frequentemente), i benefici attesi dallo screening, i costi personali e i costi economici complessivi dello screening. Attualmente, la comunità scientifica sta valutando la possibilità di estendere le fasce d’età dello screening per la prevenzione del tumore della mammella e del tumore del colonretto; le decisioni tengono conto anche delle osservazioni che gli specialisti della materia presentano alla luce della loro attività e dei casi incontrati sul territorio. L’ottica non è certamente quella di togliere servizi, ma di renderli più adeguati ai bisogni di salute, sulla base delle esperienze cliniche e terapeutiche acquisite. Fabrizio Speziani Direttore Dipartimento Prevenzione Medico Asl Brescia

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