Il tempo darà ragione a chi opera correttamente

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Si parla tanto di qualità ed in particolare in ambito pubblicitario, ma cosa s’intende con questo termine? Una parola che intendendo tutto non significa, o non delinea, in realtà nulla di preciso, eppure riempie la bocca di tanti nell’imbonire i propri prodotti. Come se usando questa parola magica si potessero aprire le porte della credibilità e del rispetto altrui. Io offro prodotti di qualità! Verrebbe da dire: «basta la parola». Ma i meno giovani ricorderanno che questo slogan era utilizzato per un famoso prodotto, nei caroselli dell’epoca, e pubblicizzava un lassativo. Forse l’analogia, involontaria, sembra collocarsi a pennello per alcune propagande delle quali, noi addetti ai lavori, conosciamo i retroscena reali. Qualità reale o percepita? La reale è la risultante di protocolli ripetibili e codificati che nel tempo producono risultati sovrapponibili e tendenti al miglioramento, quella percepita potrebbe essere la risultante di condizionamenti operati sul contorno del prodotto specifico. Mi spiego: un cibo mediocre gustato in un bel ristorante con terrazza sul mare, potrebbe essere percepito, nell’insieme, migliore di uno ottimo, ma servito in un ristorante anonimo. Ora se ciò che si cerca è la qualità del cibo, ovviamente si dovrà optare per il secondo, se è la location che ci attrae, allora il primo farà al caso nostro. Nel mondo del ludico può starci che chi sia meno dotato cerchi di compensare, o puntare, su qualità percepita attraverso la nebbia dell’illusione di colori e paillettes, ma nel campo sanitario illusioni e colori alla fine non producono effetti positivi. Allora attenzione alle frasi ad effetto, a chi antepone alle realtà scientifiche ed ai titoli professionali veri, le parole, le pratiche gratuite e la dovizia di mezzi, spesso riferibili ad attrezzature inevitabili e comuni, divenute fantastiche ed uniche proprio grazie alla nebbia della pubblicità. Non basta dire, bisogna dimostrare, diversamente si scade nell’autoreferenzialismo, pratica gravemente comune in una società mediatica, dove il consumismo ha elevato la comunicazione pubblicitaria a rango di verità informativa, dimenticando che la pubblicità, per definizione è «magnificante». L’Ordine dei medici e degli odontoiatri nella sua funzione di garante per la salute pubblica nei confronti dei cittadini/pazienti ha il compito di richiamare l’attenzione alle nebbie che vengono prodotte su terapie e loro benefici utilizzando vie mediatiche, purtroppo proprio attraverso le stesse vie, non potendo bloccare e regolamentare tali speculazioni in via istituzionale, reso inerme da poteri giuridici e politici conniventi con questi business pubblicitari. Oggi il dogma «vendere» vale più di qualunque etica ed onestà intellettuale ed inibire le potenzialità delle istituzioni che si oppongono è l’espressione della vendita al ribasso della nostra dignità. Il tempo darà ragione a chi opera secondo scienza e coscienza, ma nel frattempo apriamo bene occhi ed orecchie per non cadere nelle nebbie dei falsi profeti. Dott. Luigi Veronesi Presidente Albo degli odontoiatri della provincia di Brescia

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