Il premier e il complesso di Napoleone

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Ho 32 anni, una laurea in scienze umanistiche ed un lavoro che con i miei studi calza ben poco. Non sono una bambocciona, e nemmeno choosy: sto iniziando un secondo percorso universitario e parallelamente lavoro in una fabbrica cittadina come operaia metalmeccanica. Mi permetto di chiederle un po’ di spazio per fare un’appello ai miei concittadini in vista della visita del premier Renzi nella nostra città. Bresciani, vi prego di cuore: ignoratelo. Qualunque origine abbiate, qualunque luogo del mondo vi abbia dato i natali, qualunque sia il vostro schieramento politico siete gente ospitale, di cuore, ma soprattutto gente che lavora. Questa persona, oltre a disinteressarsi completamente di voi, non vi rappresenta. Non premiate inettitudine, supponenza ed arroganza, non ditegli che siete dalla sua parte dandogli il vostro tempo e la vostra attenzione. Soprattutto non dategli modo di esercitare il suo complesso di Napoleone sfogandogli addosso rabbia e violenza, sentimenti che, per tale levatura politica, sono fin troppo elevati e forti. Come ho detto a inizio lettera, non sono una bambocciona, esercito il mio diritto di voto da quando ho 18 anni, e sono cresciuta con l’idea che l’amore per il proprio Paese fosse una cosa seria. Patria non è mai stata soltanto una parola. Ora, invece, ho solo voglia di portare le mie capacità e la mia esperienza altrove e, cosa più grave, mi vergogno di dire: «Sono Italiana». Mi vergogno di vivere in un paese dove un signorino viziato, con l’accento fiorentino e la faccia da cartone animato malriuscito mi chiede di cambiare mentre lui è la personificazione del vecchio, una sorta di parodia del Principe machiavelliano, un ronin che non sa di essere molto lontano dal concetto di onore ed autocoscienza dei Samurai. Molto umilmente, Bresciani, vi prego, non fate vincere lui, ridatemi un po’ di fiducia e di speranza con una diserzione pacifica. Non assecondatelo. Non merita. Lettera firmata

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