Il parcheggio riservato ai disabili

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In riferimento alla lettera al direttore pubblicata l'8 febbraio e scritta dalla signora Braga circa il rispetto degli spazi di parcheggio. Concordo con la lettrice signora Paola Braga, circa il malcostume di parcheggiare nelle aree riservate ai portatori di handicap. Si tratta di una grave forma di maleducazione e prepotenza che non ha scusanti. È una vergogna a cui assisto spesso e pur non essendo disabile mi fa molto arrabbiare. Purtroppo mi sembra che «l'abitudine» sia spesso femminile. Queste donne, ben lontano dall'essere signore (indipendentemente dagli abiti firmati, l'auto, l'eleganza, la bellezza) sono anche arroganti. Infatti non si scusano e raccontano le solite scuse, ma cercano di far sentire «l'altra» persona una petulante intransigente. Se poi chi si ribella a un comportamento così incivile non è disabile, è anche peggio perché arrivano a mandarti apertamente a... E questo parcheggio selvaggio succede anche fuori dalle scuole dove alcuni genitori parcheggiano in maniera indegna ogni giorno «insegnando» ai figli che la prepotenza è furbizia e le regole non sono fatte per esser rispettate.

La signora Paola ci ha insegnato che tutti potremmo trovarci un giorno disabili. Mi piacerebbe che queste persone venissero multate con assoluta intransigenza, magari la stessa che si usa nel caso si superino anche solo «pochi» km dei limiti consentiti, o quando per pochi minuti «scade» il parchimetro o ci scorda del «disco» orario. Forse non sarebbe un buon deterrente... ma perché non provare?

Susanna Bonomini
Prevalle

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