Il calcio giovanile e i nodi irrisolti della riforma

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Dal nostro punto di vista, da vecchio dirigente del calcio giovanile, condivido il concetto del presidente degli allenatori bresciani Dosselli di quanto ha espresso su un quotidiano, in riferimento alla riforma affrettata dei campionati Allievi-Giovanissimi. Visto, anche le società interessate dal lato pratico stanno nutrendo parecchie perplessità per il futuro. Sostanzialmente una società giovanile effettua nel corso della stagione sportiva due campionati di tipo diverso, con ripercussioni organizzative economiche non di poco conto in questi momenti di recessione generale della vita sociale. Lo scopo principale di questa riforma - era stato detto - la possibilità di bloccare la fuga del ragazzo talentuoso dalle piccole società a quelle più attrezzate (con la complicità dei genitori) tutelando quelle più deboli. Il sistema ci sembra macchinoso senza garanzie se a monte non si modificano le norme del Noif in materia. Alle società giovanili serve in primis una riforma strutturale del sistema calcio in ottica di sussidiarietà mettendo in agenda il dialogo con le istituzioni locali per un supporto alle associazioni sportive che promuovono lo sport giovanile di base sul territorio. Giorgio Filippini Dirigente sportivo Brescia

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