Gli insulti alle Sentinelle in piazza

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L’altra sera, in Piazza Paolo VI, ho avuto modo di riflettere sulla differenza che c’è tra l’essere io un peccatore e l’essere «una m****», lapidaria certezza, quest’ultima, regalatami senza asterischi e a suon di megafono, giusto in occasione di Santa Lucia, dai più giovani e rumorosi contestatori e antagonisti presenti nella stessa piazza. Ebbene, la differenza sta nel fatto che una «m****» normalmente non sa scrivere ma, soprattutto, non ha alcuna dignità e speranza di riscatto dalla sua infima condizione; un peccatore come me, invece, sì. E non certo per merito suo. Attingo tanta convinzione dal sapere con certezza di essere un figlio voluto e amato, così come figli ugualmente o forse anche più voluti e amati da Dio sono pure i nostri rumorosi di cui sopra. E so anche che la mia dignità di uomo sta nell’infinita misericordia che lo stesso Dio ha dimostrato nei miei confronti, mandando nientemeno che suo figlio Gesù a salvarmi dalla tentazione di macerarmi nei deliri di onnipotenza e nei sensi di colpa, di scassare i cabasisi al prossimo a suon di giudizi e di farla finita sotto un treno o tramite dolce morte (più dignitosa, mi dicono). Oltre che un peccatore sono anche un marito e un padre di famiglia che, come tanti, cerca di fare ciò che deve fare nel modo migliore che gli è possibile. Un padre di cui i figli spero non dovranno mai vergognarsi, un padre che non ha mai detto «sei una m****» a nessuno, nemmeno a quelli che senza neppure il coraggio di affrontarlo a quattr’occhi gli hanno appena gentilmente spiegato chi sia veramente e quali odiosissime malvagità mediti nel profondo del suo cuore. Dimenticavo: oltre che un peccatore, un marito e un padre di famiglia sono anche un uomo che preferisce far la parte del servo inutile di evangelica memoria piuttosto che quella - molto più ambita - dell’inconsapevole ma utilissimo servo del potere. Quel potere che, usando abilmente dei megafoni di Piazza Paolo VI, così come di quelli di Rai 1, Rai 2, Rai 3, Canale 4, 5, 6, 7 e 8, nel delirio collettivo di un’umanità che con l’illusione della libertà arriva a negare se stessa, ti urla dalla mattina alla sera: «sei una mm****» (con due emme, è più efficace). Una Sentinella in Piedi (anche se solo per mezz’ora)

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