Esame di storia (improvvisato) sulla Leonessa

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Lo confesso, a volte mi diverto a mettere in difficoltà gli amici, soprattutto quelli che al liceo ricevevano voti più alti di me, con domande semplici e dirette sulla storia della nostra città così da vedere lo smarrimento e l’imbarazzo nel loro volto quando non sanno rispondere. Così è successo pochi giorni fa, quando passeggiando con un’amica nei pressi della chiesa dei Santi Faustino e Giovita, le domandai: «Tra poco festeggeremo i nostri Santi Patroni, ti ricordi da chi ci hanno difeso con un intervento miracoloso?». «Dunque... - ribatte - fammi riflettere...». La sua risposta tardava, così decisi di aiutarla ricordandole che si trattava di acerrimi nemici, bramosi per diversi secoli di porre le mani sulla nostra ricca città... ma che grazie all’intervento provvidenziale dei due Santi, potemmo vivere per sempre liberi dal loro giogo. «Ecco, ora ricordo: i barbari!» disse lei. Ridendo le risposi: «no... i milanesi»! Visto il suo stupore, decisi di proseguire divertito: «ricordi il motto della nostra città»? Lei rispose decisa: «Brixia fidelis: Brescia Fedele»! «Bene - risposi - fedele a chi»? Dopo un attimo di gelo, borbottò «Beh, all'Italia»! Chiosai: «Risposta sbagliata! È vero, Brescia fu protagonista eroica del Risorgimento ma il motto si riferisce a Venezia! Pensa che Salò ricevette dalla Serenissima il titolo di figlia prediletta di Venezia». Forse mi feci prendere un po' la mano e volli proseguire nelle domande: «dimmi almeno qual è il simbolo della nostra città»! «La leonessa» rispose lei con sicurezza. Anche in questo caso, facendole notare la folta criniera al collo dell’animale rampante, dovette prendere atto che si trattava di un leone. Ma come capita tipicamente a Carnevale, è il caso di dire «chi la fa l’aspetti»... Ecco che la mia amica, guardandomi con aria di sfida mi pose una domanda: «visto che sai tutto sulla nostra città, dimmi perché in barba ai Patroni, al motto, e a tutta la storia che mi hai raccontato qualcuno ci mise sotto Milano, dividendo tra l’altro le acque del lago di Garda a metà». Rimasi spiazzato. Non sapendo la risposta, ripiegai sull’ironia e dissi: «forse perché anche chi ha disegnato le regioni italiane era convinto che San Faustino e Giovita avessero respinto i barbari...». Lettera firmata

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