Don Serafino, monsignore e amico

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Sono nel Duomo di Brescia, nella tua parrocchia, e rivivo la commozione provata durante la celebrazione del tuo funerale il 10 marzo 2014 alle ore 10. La mia mente ricorda quando, tanti anni orsono, ci siamo conosciuti e tu appena stato ordinato sacerdote ti impegnavi attivamente nelle Acli, insieme a don Gennaro Franceschetti, futuro Vescovo di Fermo. Don Serafino, seguivi noi della gioventù aclista, giovani che, credevano e speravamo di poter cambiare il mondo. Ripenso a quanti consigli, suggerimenti, hai elargito a me «ragazzo di campagna». Oltre ad una profonda capacità di consiglio ed ascolto, avevi anche una grandissima sensibilità verso i problemi sociali, del volontariato e dell’assistenza agli anziani. Nella mia attività sia quella sindacale che quella politica l’attenzione alle problematiche sociali, l’attenzione verso i più deboli è sicuramente frutto dei tuoi insegnamenti. Ti ringrazio per la tua assistenza continua, tu insistevi nel rammentarci che alla base di un vero impegno sociale è fondamentale la preparazione che si traduceva nell’approfondimento della nostra fede cattolica e nella conoscenza specialistica degli argomenti; coerentemente con questa tua visione mi invitavi a tutti i convegni e alle tue riflessioni Natalizie e Pasquali affinché aumentassi sempre di più le mie competenze. Ripenso a quanta gente ha partecipato ai tuoi funerali, tutti assieme senza distinzioni, sacerdoti, vescovi, lavoratori, pensionati, senatori, consiglieri regionali provinciali e comunali, tutti accumunati dal sentito cordoglio e dalla riconoscenza per ringraziarti per quello che hai fatto ad ognuno. Credo sinceramente che ti sei meritato tutto questo seguito: ognuno con la propria presenza ha voluto renderti omaggio per la tua vita spesa per gli altri e per i più deboli. Mi ricordo come fosse ieri l’entusiasmo con cui tre anni fa accettasti il mio invito a partecipare ai festeggiamenti per il 90° anniversario della bandiera dei lavoratori cattolici di Pompiano. Senza alcun tentennamento o indugio venisti volentieri tra noi e come nel 1921 all’inaugurazione della bandiera ci fu la presenza di mons. Piazza, anche nel 2011, dopo ben 90 anni, un altro sacerdote ci ha fatto l’onore di presenziare a questo evento. La tua omelia è stata chiara ed intensa, ricca di ricordi e verità e resterà per sempre un segno indelebile nella nostra memoria. Grazie ancora don Serafino, o meglio dovrei dire Monsignor, come eri poi diventato, per tutto quello che mi hai insegnato, per tutte le volte che mi hai richiamato e cercato di correggere. Ora che sei con il Padre celeste, sono sicuro che pregherai ancora per tutti i bisognosi e in particolare per i poveri. Un augurio affinché il cielo ti sorrida, amico di vita e maestro di Fede. Il Vescovo Monari nell’omelia del tuo funerale ha detto: «Forse non hai visto realizzarsi pienamente quella giustizia sociale verso i lavoratori e la gente povera che tante volte hai invocato», ma a mio parere sei stato capace di seminare speranza in un futuro migliore e più giusto nel cuore di chi ha avuto la grazia di percorrere la propria strada alla tua ombra. Ciao Don Serafino, Monsignore. Grazie nuovamente di tutto, con affetto Gianni Calzoni

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