Chi non vuole i controlli sull'acqua?

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Siamo un gruppo di cittadini dei quartieri Villaggio Sereno, Fornaci e Folzano che da qualche mese sta cercando di capire qualcosa di più sulla qualità dell'acqua distribuita nelle nostre case, soprattutto dopo che nel 2008 sono stati chiusi molti pozzi privati perché l'inquinamento da cromo esavalente causato da una ditta della zona di via Orzinuovi (e non solo) li aveva resi inutilizzabili. Abbiamo avuto modo di approfondire molti aspetti sull'acqua di Brescia anche grazie a due conferenze organizzate la prima da Legambiente il 26 marzo e la seconda da noi il 14 maggio al villaggio Sereno. Il primo e fondamentale aspetto da sottolineare è che nessuno di noi e nessuno degli intervenuti alle due conferenze ha mai affermato che l'acqua distribuita non è potabile, ma che sia inquinata da cromo esavalente si (anche se nei limiti previsti dalla legge). Questa è una certezza che si può rilevare dalle analisi di A2A stessa che per precauzione (o per necessità) ha dovuto chiudere due pozzi che rifornivano l'acquedotto nella zona di Folzano perché i valori di cromo in pochi mesi dall'inizio di quest'anno sono cresciuti in modo esponenziale. Il nostro timore è che non agendo sulla falda superficiale bonificandola i valori dell'inquinante molto alti nell'acqua che è distribuita nei quartieri sud non solo non diminuirà, ma sono destinati a crescere. Chiediamo anche che chi inquina sia punito in modo adeguato. Queste richieste però non piacciono al nostro presidente della circoscrizione che non ha perso occasione per attaccarci ed anche sul periodico Sud informa ha definito fantasiosa ipotesi l'inquinamento da cromo esavalente. Essendo noi un gruppo di persone che si è posto questo problema in modo apolitico e con l'unico scopo di accertarsi se ci sono rischi per la salute non riusciamo a capire perché chi ci rappresenta invece di ascoltare e di valutare la situazione debba negare l'evidenza. Comunque l'inquinamento da cromo esavalente nella falda acquifera c'è, il cromo esavalente è una sostanza cancerogena riconosciuta e il limite massimo previsto per legge nell'acqua potabile non deve superare i cinquanta microgrammi/litro. La media nei quartieri sud è di circa venti microgrammi, con punte più elevate ed una tendenza al rialzo. Questi valori non hanno eguali in altre realtà del nord Italia ed estere, ed ogni agente cancerogeno idealmente non dovrebbe essere presente nell'acqua. Attendiamo con impazienza che chi ci governa ascolti i cittadini e si muova mostrando sensibilità ai temi dell'ambiente e della salute.

Angelo Bulgari
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