Al posto di Exa si faccia una fiera di artisti delle armi

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In più occasioni mi sono rivolto a questo stimato organo di informazione per cercare di mettere in evidenza il valore di tipiche attività artigianali e artistiche e ora colgo l’occasione del tavolo tematico sul turismo dello straordinario evento bresciano Leonessa 2014 per riproporre l’invito ai parlamentari così come auspicato nel 2012 a Firenze in occasione del Convegno sulla protezione del paesaggio «The International Protection of Landscapes» patrocinato dall’Unesco in collaborazione con l’International Traditional Knowledge Istitute. Emblematico infatti è stato il messaggio di appoggio all’iniziativa da parte del Principe del Galles che così si è fra l’altro espresso: «Non possiamo proteggere i paesaggi se la conoscenza tradizionale scompare...», «Credo che l’innovazione tecnica può beneficiare enormemente da una miglior consapevolezza delle conoscenze tradizionali...». Ora particolarmente a Brescia dopo l’improvvisa e inaspettata cessazione dell’Ente Fiera ed Exa Mostra internazionale per le armi sportive, security e outdoor per cercare di coprire, almeno simbolicamente, il vuoto lasciato, interessante e proficuo potrebbe risultare l’allestimento di una caratteristica «International Handicraft Gallery» che coinvolga variegate interdisciplinari eccellenze artigianali privilegiando appunto la ricreazione in modo artisticamente personalizzato di antichi e rari oggetti d’arte armiera salvaguardando così abilità uniche nel loro genere che la stessa rigorosa legge italiana dal 2001 non sottopone a vincoli. Sarebbe un modo per reintrodursi in prestigiose collezioni d’arte coinvolgendo giovani artisti e artigiani di ogni genere di cui può comporsi la tradizione armiera. Operazione culturale dai riflessi socio-economici in cui si potrebbero avere come alleati l’Europa con i finanziamenti 2014-2020 inseriti nel programma Life+ oltre alla rinnovata Alleanza delle Cooperative Italiane che potrebbe così esaltare il recente riconoscimento ONU del movimento cooperativo internazionale e nello stesso tempo l’Unesco che custodisce la chiave di volta per una valorizzazione permanente degli attuali e futuri siti «Patrimonio di interesse mondiale dal punto di vista culturale, naturale e di sviluppo sostenibile» oltre a valorizzare le «Eredità Immateriali come espressioni della cultura popolare, musicale, delle arti e dei mestieri che i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale». Il capoluogo e la sua provincia sono bene inserite in questi prestigiosi siti Unesco in attesa di candidare il Lago di Garda come unicum, mentre per il Patrimonio immateriale Cremona è l’unica città in Lombardia che recentemente ha avuto questo ambìto riconoscimento con la storia di Stradivari e la sua liuteria. Potrebbe seguire certamente Brescia con la sua grande tradizione armiera e famiglie di fama internazionale come i Cominazzo e i Francino autorevolmente documentati nella pubblicazione «Brescian Firearms» da Nolfo Di Carpegna. Edizioni De Luca - Edizioni dell’Ateneo di Brescia. Unanime il consenso dei due precedenti assessori alla Cultura del Comune di Brescia con l’intenzione di valorizzare la brescianità e nello stesso tempo il comparto armiero. Tutto questo in prospettiva dell’Expo come eccezionale evento di cui tutto il mondo ne è a conoscenza con oltre venti milioni di semplici cittadini, studiosi e operatori che a vario titolo realmente parteciperanno. Indelebile immagine per l’Italia e le sue industrie, cui concorre lungimirante la sua proposta turistica dai magnifici paesaggi e dai prodotti enogastronomici, dal segmento archeologico e culturale... di fatto tutti elementi peculiari nel nostro Paese per ricreare sviluppo e occupazione. Luigi Moretti Artista e armaiolo in Gardone Valtrompia

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