Economia

Parte la sfida di Aib per l'ambiente

Il vicepresidente dell'Associazione industriale bresciana, Alberto Volpi, ha presentato il piano predisposto dal Consorzio Ramet per la riduzione delle emissioni inquinanti da parte delle fabbriche sidermetallurgiche
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Il vicepresidente dell'Associazione industriale bresciana, Alberto Volpi, ha presentato il piano predisposto dal Consorzio Ramet per la riduzione delle emissioni inquinanti da parte delle fabbriche sidermetallurgiche.

Ventidue imprese bresciane dei settori acciaio, cupro-leghe, alluminio e ghisa (tra cui Alfa Acciai, Aso Siderurgica, Feralpi, Ferriera Valsabbia, Eredi Gnutti, Metra e Fonderie Glisenti, solo per citarne alcune), consorziate in Ramet, hanno deciso di ridurre volontariamente l’emissione in inquinanti in atmosfera, "con grande coscienza e responsabilità - ha detto Volpi - e in anticipo rispetto a norme che presumibilmente saranno approvate".

Il vicepresidente di Aib ha spiegato che queste aziende bresciane ridurranno dell’80% la diffusione in atmosfera di microinquinanti organici (passando da 0,5 a 0,1 nanogrammi/metro cubo) e del 50% l’emissione di polveri (da 10 a 5 milligrammi/metro cubo).
Dopo aver attuato l’abbassamento dei limiti, il rispetto dell’impegno sarà continuamente verificato attraverso il campionamento in continuo.

"Si tratta di un importante passaggio - ha detto Giancarlo Dallera, presidente Aib - nel dialogo tra territorio e mondo della produzione". Proprio Aib ha promosso un osservatorio sui problemi ecologico ambientali di cui fanno parte Comune di Brescia, Provincia, Arpa e Consulta per l’ambiente.
La responsabilità sociale d’impresa, ha concluso Dallera, «deve essere un esercizio praticato con continuità». E con la convinzione che il progetto di Ramet dimostra.
Guido Lombardi

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