Economia

Lucchini: laminatoio di Lecco a Duferco-Feralpi

Battute le Acciaierie Venete. Il gruppo di Lonato rileva anche il 48% della Presider
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Il laminatoio di Lecco torna in mani bresciane. Il Comitato di sorveglianza di Lucchini Spa in amministrazione straordinaria, che si è riunito ieri a Roma, ha deciso di richiedere l'autorizzazione al Mise, il ministero dello Sviluppo Economico, per cedere l'impianto alla cordata Duferco-Feralpi.

Il tandem bresciano (Feralpi con sede a Lonato, Duferco con il principale impianto produttivo a San Zeno) si è aggiudicato l'asta, che vedeva anche la partecipazione di Acciaierie Venete, grazie a «condizioni più vantaggiose di quella concorrente per quanto riguarda l'ammontare del prezzo offerto».

Il piano strategico delle due aziende, che collaborano già con l'azienda Media Steel per l'acquisizione del rottame e che hanno rilevato insieme il rottame ricavato dalla demolizione della Costa Concordia, prevede l'utilizzo negli impianti lecchesi dei semilavorati in acciaio prodotti dalle acciaierie di San Zeno (Duferdofin - gruppo Duferco) e Calvisano (Feralpi), per realizzare acciai di qualità per il settore della meccanica e della trafileria. Il laminatoio di Lecco è strategico, in questo senso, per la fornitura del fiorente settore delle trafilerie lecchesi, il principale polo produttivo italiano di fili in acciaio.

 

 

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