Economia

Lavoro, Brescia soffre: ripetto al 2015 persi 2.085 posti

Il mercato del lavoro bresciano arranca ancora. A dirlo è il Report sui rapporti di lavoro del III trimestre stilato da Arifil
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Il mercato del lavoro bresciano arranca ancora. A dirlo è il Report sui rapporti di lavoro del III trimestre stilato da Arifil, l’Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro che ogni 3 mesi mette nero su bianco i dati relativi agli avviamenti e alle cessazioni nel terriotorio lombardo.

Dati che, ancora una volta, lasciano poco spazio all’ottimismo. Il saldo a fine settembre, infatti, è ancora rigorosamente di segno negativo, con le comunicazioni obbligatorie che continuano a segnalare un generale rallentamento del mercato del lavoro rispetto allo stesso trimestre del 2015 anche se - vale la pena di ricordarlo - in misura minore rispetto al trimestre precedente.

Mentre in Lombardia gli avviamenti diminuiscono del 2,7% (passano dai 358.687 del 2015 ai 348.874 del 2016) e le cessazioni crescono dell’1,6% (da 352.309 a 357.885), facendo registrare un saldo negativo di 9.011 movimentazioni (nello stesso trimestre dell’anno precedente era positivo per 6.378 unità), nel bresciano la forbice è ancora più marcata.

E questo nonostante abbiano segno + entrambi gli indicatori. Se, infatti, gli avviamenti crescono dell’1,1% (passando dai 48.806 del settembre 2015 ai 49.337 dello stesso periodo 2016), le cessazioni registrano una impennata addirittura del 5,7%, dalle 48.647 del III trimestre 2015 alle ben 51.422 del settembre scorso.

Perse 2.000 unità. Il saldo, dunque, nel bresciano risulta negativo per 2.085 unità (nello stesso periodo del 2015 era stato positivo per 159), il dato peggiore dopo quello del capoluogo Milano, che mette a segno un -3.886. Con saldo positivo, in Lombardia, risultano a settembre scorso solo le province di Pavia (+597)Lodi (+575) e Monza e Brianza (+175). 

I settori. Per quanto concerne il settore economico degli avviamenti bresciani del terzo trimestre, dei complessivi 49.337 oltre 26 mila riguardano commercio e servizi, 14.121 l’industria (pari a oltre il 22% del totale lombardo, prima anche di Milano), 5.223 l’agricoltura (il 34,1% del totale regionale) e 3.681 le costruzioni. Guardando agli avviamenti per Centri dell’Impiego provinciali, a fare la parte del leone nel bresciano è come sempre Brescia (con oltre 17 mila pratiche transitate) seguita da Palazzolo sull’Oglio (oltre 6 mila) e Desenzano del Garda (oltre 5 mila). 
I contratti. Va segnalato che, a livello regionale, gli unici contratti che fanno segnare un saldo positivo sono il tempo determinato (+8.361) e l’apprendistato (+2.911), che conferma un trend positivo rispetto sul 2015 (+29%). 

Tutti gli altri hanno invece saldi negativi ed in particolare il contratto a tempo indeterminato continua ad avere un andamento negativo in termini tendenziali (-19%), a testimonianza di come il mercato regionale del lavoro continua a risentire della riduzione degli sgravi contributivi sui contratti a tempo indeterminato, una riduzione che incide sulle variazioni al ribasso delle aperture di nuovi contratti a tempo indeterminato. 

 

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