Economia

L'Albero della Vita cresce e i bresciani sono «draghi»

I complimenti del commissario del Padiglione Italia Diana Bracco. Mercoledì si solleverà la chioma. Lavori finiti per inizio aprile
AA
I lavori erano iniziati a gennaio. Domani, mercoledì 4, si solleverà la grande chioma dell’Albero della Vita, opera simbolo di Expo 2015, frutto dell’ingegno e della caparbietà bresciani. Per la realizzazione i tempi sono da record.
 
Il progetto è stato portato avanti da un consorzio di aziende bresciane. Si chiama Orgoglio Brescia ed è presieduto da Paolo Franceschetti
 
A 59 giorni dall’inizio dell’evento mondiale, le 18 aziende bresciane stanno dando corpo all’idea di Marco Balich, architetto e direttore artistico di Padiglione Italia. L’Albero da lui immaginato si ispira al mosaico della cattedrale di Otranto.
 
Dal commissario del Padiglione Italia Diana Bracco sono arrivati i complimenti alla squadra della Leonessa attraverso una e-mail spedita a Giancarlo Turati, presidente della Piccola Industria di Aib: i lavoratori bresciani, in ambito Expo, sono ormai noti come «draghi» di professionalità e competenza.
 
Domani verrà innalzata la grande chioma dell’Albero che, come spiega Alessandro Gasparini, coordinatore del comitato tecnico di Orgoglio Brescia, si trova a 10 metri di altezza. I lavori verranno poi ultimati nelle settimane a venire con corteccia, rami, verde ed infine pavimento in porfido e marmo di Botticino. La struttura sarà alta 35 metri.
 
Dalla carta alla materia, il progetto è figlio dello spirito di collaborazione di aziende concorrenti. Per arrivare alla realizzazione si è passati attraverso un lungo e complicato iter, con un contratto rivisto 37 volte.
 
Le lunghe pratiche burocratiche non si sono ancora del tutto concluse. Si prosegue tuttavia senza indugi per poter chiudere i contratti con gli sponsor e rientrare così nella spesa, di circa 3 milioni di euro. L’obiettivo è quello di terminare tutto per la prima settimana di aprile

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia