Economia

Inizia la vendemmia, i primi grappoli raccolti sul Monte Orfano

È iniziata la vendemmia, piuttosto anticipata in quest’annata molto calda: i primi grappoli sono stati raccolti in Franciacorta, sul Monte Orfano
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È iniziata la vendemmia, piuttosto anticipata in quest’annata molto calda: i primi grappoli sono stati raccolti in Franciacorta dove, per la produzione degli spumanti, si mantengono le uve con un buon grado di acidità.

 «Il potenziale produttivo è tornato a essere quantitativamente piuttosto generoso dopo ben tre stagioni meno munifiche - afferma Silvano Brescianini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta - e anche sul piano della qualità le premesse sono estremamente positive».

I primi vigneti a raggiungere la giusta maturazione nella zona a forte vocazione spumantistica lombarda sono stati quelli localizzati sul versante esposto a Sud del Monte Orfano grazie ad un microclima più caldo. 

I tecnici del Consorzio affermano che la stagione vegetativa 2015 è cominciata senza intoppi con il germogliamento intorno alla prima decade di aprile. Da aprile a luglio la stagione è stata la meno piovosa degli ultimi anni mentre l'andamento meteorologico del mese di luglio, caratterizzato da pioggia quasi assente e temperature medie giornaliere piuttosto alte, ha rallentato l’attività metabolica delle vigne, riportando la progressione della maturazione ad un andamento più regolare. 

«Le soddisfazioni inoltre aumentano grazie al grande impegno nella ricerca del continuo miglioramento della qualità delle uve e del rispetto dell’ambiente e della natura: quest’anno - prosegue Brescianini - raggiungeremo il 50% della superficie coltivata a uve biologiche, risultato di cui siamo molto fieri». 

Intanto l’impegno del Franciacorta nella sostenibilità si arricchisce di un progetto sviluppato in partnership con il Cirve dell'Università di Padova (Centro Interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia). Grazie a una strumentazione messa a punto ad hoc e sistemata nei vigneti, si analizzano ininterrottamente i flussi di anidride carbonica sul vigneto stesso: lo strumento non aspira aria e non la muove, semplicemente esamina il flusso spontaneo dell’aria che rotola appena sopra la massa fogliare del vigneto. 

«In Franciacorta misuriamo il respiro del vigneto al fine si conoscere quanta C02 assorbe il vigneto ed avere riscontro oggettivo del nostro virtuosismo nella riduzione dell’impronta carbonica: possiamo di certo affermare che nessun territorio al mondo è mai sceso ad un tale livello di dettaglio nella misurazione delle proprie emissioni», spiega il Consorzio, che così può fornire ai singoli produttori una misurazione precisa sulla quale basare interventi di riduzione di emissione o anche di compensazione. 

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