Economia

Casalinghi: le aziende bresciane rialzano la testa

Il comparto bresciano torna a performare: la ripresa è lenta, ma evidente
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Il settore dei casalinghi è in lenta, ma evidente ripresa. Dopo anni di sofferenze e contrazione delle vendite, i bilanci della aziende bresciane segnano crescita di fatturati e profitti.

Su questa linea la Eme Posaterie della frazione Renzo di Lumezzane, unica fabbrica valgobbina che produce solo posate. Nel 2014 i ricavi sono passati da 9,2 milioni di euro a 11,8 milioni (attraverso i marchi Eme, SR, Eme Innovation); in leggera contrazione i margini che hanno portato ad una contrazione dell’utile netto passato da 660mila euro a 502 mila euro.

La Mepra spa produce pentole, posate e stoviglie dal 1947. In questi anni la società ha investito molto in ricerca e sviluppo, in innovazione tecnologica abbinata al design con nuove collezioni dalle linee pulite e squadrate. Una politica che ha pagato: nel 2014 i ricavi sono risaliti passando da 10,9 milioni ai 12,7 milioni.

L’allungo c’era stato già nel corso d: la ripresa è lenta, ma evidenteel 2013, con i ricavi passati da 4,7 milioni a 5,8 milioni. Per il marchio Risolì l’esercizio 2014 è stato nel segno dell’assestamento. La famiglia Montini, in questi anni, ha puntato molto sul fattore «made in Italy»: l’intera produzione viene fatta nello stabilimento di Lumezzane. I ricavi nel 2014 sono stati pari a 5,7 milioni; ammortamenti e svalutazioni per 264mila euro; l’esercizio si è chiuso con un utile di 57mila euro (era 55mila euro nel 2013) dopo aver pagato imposte per 77mila euro.

Per Tescoma spa quello del 2014 è stato un esercizio ancora difficile. Il bilancio della spa chiuso al 31 dicembre evidenzia una riduzione del fatturato rispetto al 2013 del 5,6%, passando dai 23 milioni del 2013 ai 21,7 del 2014. Malgrado questa contrazione e grazie ad una attenta politica di contenimento dei costi, l’utile netto è comunque passato da 2,4 milioni del 2013 ai 3 milioni del 2014

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